martedì 28 aprile 2020

The Children Act - Il verdetto (2017)

Titolo Originale: The Children Act
Anno e Nazione: Regno Unito 2017
Genere: Drammatico
Regia: Richard Eyre
Sceneggiatura: Ian McEwan
Cast: Emma Thompson, Stanley Tucci, Fionn Whitehead
Ben Chaplin, Eileen Walsh, Anthony Calf
Durata: 98 minuti

Emma Thompson e Stanley Tucci nel dramma tratto dal romanzo di Ian McEwan.
Un giudice affronta il caso di un ragazzo malato che rifiuta una trasfusione di sangue per motivi religiosi.

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/04/2020 Qui - Tratto dal romanzo di Ian McEwan "La ballata di Adam Henry" da lui stesso sceneggiato The Children Act - Il verdetto è la rappresentazione dei mille dubbi che attanagliano la società odierna. Cosa è giusto o sbagliato, se è meglio agire sotto l'impulso della ragione o sotto il freddo senso delle regole che ci siamo dati. Ecco, in questo senso il tutto viene sintetizzato nelle parole dette dalla protagonista Fiona Maye, giudice tutto di un pezzo, interpretato da una intensa e massiccia Emma Thompson: "In un'aula di tribunale si esercita la legge e non la morale". Al centro della storia un giovane testimone di Geova malato di leucemia che rifiuta, per motivi religiosi, la trasfusione che potrebbe salvargli la vita. Emma Thompson è il giudice che deve prendere una decisione andando anche contro la volontà dei devoti genitori. Un giudice freddo e totalmente assorto dal suo lavoro da trascurare oltre misura un marito bisognoso di almeno un bacio. Il regista Richard Eyre (regista 75enne molto classico, che ha alternato nella sua carriera teatro, tv e cinema) balzella come uno zapping da telecomando tra il dramma legale e il tormento privato di una donna che vuole tutto sotto controllo ma che rischia da un momento all'altro di perderlo. Ed è proprio questo il vero anello debole del film. Il regista inizia tre storie contemporaneamente ma non riesce a portarle a termine neanche una, affidandosi totalmente alla sceneggiatura iper strutturata di McEwan e alla professionalità del suo cast. E la sensazione che certe scene madri, come la poesia di Yeats cantata in ospedale o la rivelazione del tradimento da parte del marito, siano buttate lì. Una sorta di occasione persa per mancanza di decisionalità. Ed è un vero peccato perché se Emma Thompson è bravissima a rappresentare la freddezza british, altrettanto bravi sono Stanley Tucci (marito trascurato alla ricerca di una dolcezza perduta) e il giovane Fionn Whitehead malato ma desideroso di conoscere il senso e il sapore della vita. Un film che va per lampi, per sussulti ma che si perde un po' troppo in una messa in scena grigia e fredda come la Londra che viene rappresentata. Voto: 5,5

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