Titolo Originale: The Mule
Anno e Nazione: USA 2018
Genere: Thriller, Drammatico, Poliziesco, Commedia
Produttore: Clint Eastwood, Dan Friedkin, Bradley Thomas
Tim Moore, Kristina Rivera, Jessica Meier, Jilian Apfelbaum
Tim Moore, Kristina Rivera, Jessica Meier, Jilian Apfelbaum
Regia: Clint Eastwood
Sceneggiatura: Nick Schenk
Cast: Clint Eastwood, Bradley Cooper, Michael Peña, Dianne Wiest
Andy García, Alison Eastwood, Taissa Farmiga, Ignacio Serricchio
Loren Dean, Laurence Fishburne, Victor Rasuk, Manny Montana
Clifton Collins Jr., Noel Gugliemi, Eugene Cordero, Robert LaSardo
Andy García, Alison Eastwood, Taissa Farmiga, Ignacio Serricchio
Loren Dean, Laurence Fishburne, Victor Rasuk, Manny Montana
Clifton Collins Jr., Noel Gugliemi, Eugene Cordero, Robert LaSardo
Durata: 105 minuti
Film diretto ed interpretato da C. Eastwood, scritto da N. Schenk ("Gran
Torino").
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/04/2020 Qui - Non uno dei capolavori (registici) di Clint Eastwood, ma un più che discreto film che lo vede tornare di fronte alla macchina da presa, incentrato su un protagonista coriaceo e politicamente scorretto (un uomo anziano e solitario che trovandosi pieno di debiti accetta di fare il corriere per un pericoloso "cartello" di narcotrafficanti messicani) che non poteva essere interpretato da altri (da lui che aveva promesso che non avrebbe più recitato, soprattutto in un suo film, era il protagonista del debole Di nuovo in gioco di Robert Lorenz, ruolo accettato per fare un favore al suo produttore che voleva cimentarsi con la regia, il suo vero passo d'addio sembrava difatti Gran Torino, e invece). E il risultato è appunto che il vecchio Clint, da qualunque parte la si guardi, colpisce ancora (stavolta con un pizzico di malinconia). Anche il vecchio e duro Clint è caduto infatti nella trappola delle emozioni. Si perché con questo (ancora una volta) eccellente film il vecchio Clint ci strappa qualche lacrima. The Mule è il film sul bilancio di una vita quando i valori devono necessariamente tornare al loro posto. E così questo vecchio, che si trova quasi per caso a fare il corriere della droga, dovrà fare i conti con la figlia (interpretata dalla stessa), la nipote, l'ex moglie, e il verdetto per lui sarà durissimo con la catartica auto-accusa finale che lo condurrà a pagare un prezzo durissimo. Troveremo comunque sempre il duro e scaltro Clint che anche quando è circondato dalla morte l'affronta con rettitudine, fierezza seppure vecchio che cammina con fatica. Ecco cosa ci piace di questo corriere della droga: la sua coerenza. Coerenza però che si piega agli affetti. Non mancano poi momenti dei soliti sprazzi di irriverenza (che non è razzismo, ma semplicemente un'accusa ai falsi moralismi) dei film di Eastwood, come quando interloquisce con un gruppo di motocicliste lesbiche o una coppia di neri. Un film che racchiude tutta la poetica di questo straordinario regista che sa sempre regalarci grande cinema. Di un regista che dopo il deludente (pessimo) Ore 15:17 - Attacco al treno torna ai suoi grandi fasti. Certo, il film è narrativamente meno scorrevole e accattivante di Gran Torino per esempio (quest'ultimo somigliante per certi versi), ma nonostante qualche ingenuità nella sceneggiatura (Bradley Cooper agente della Dea che vaga a vuoto e tanto altro) e nonostante uno sviluppo gradevole e a tratti acuto, ma con una tensione che sembra crescere sempre ma non esplodere mai, il film riesce a farsi valere. Perché anche se non raggiunge il livello di Sully questo è un film ruggente, di un vecchio leone che come e più di Robert Redford (altro grande vecchio che con Old Man & The Gun ha regalato al suo pubblico bellissimo testamento cinematografico), continua a ruggire. Voto: 7
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