martedì 21 aprile 2020

Driven - Il caso DeLorean (2018)

Titolo Originale: Driven
Anno e Nazione: USA, Porto Rico, Regno Unito 2018
Genere: Biografico, Drammatico
Produttore: Rene Besson, Walter Josten, Brad Feinstein
Luillo Ruiz, Piers Tempest
Regia: Nick Hamm
Sceneggiatura: Colin Bateman
Cast: Jason Sudeikis, Lee Pace, Judy Greer, Corey Stoll, Isabel Arraiza
Michael Cudlitz, Erin Moriarty, Justin Bartha, Iddo Goldberg
Tara Summers, Jamey Sheridan
Durata: 105 minuti

Jason Sudeikis in una commedia tratta da una storia vera.
1974: una spia dell'FBI entra nella vita dell'ingegnere John DeLorean, che sta progettando l'auto che porterà il suo nome.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/04/2020 Qui - Un film che racconta di un'amicizia particolare, di un informatore dell'FBI che per sdebitarsi con l'agenzia federale che l'ha trovato con le mani nel sacco (di cocaina), mette nei guai il suo vicino di casa facoltoso, un certo John DeLorean, sì proprio lui, il folle e geniale inventore dell'automobile DeLorean, di cui fu prodotto un unico modello, la DMC-12, ritrovandosi così (ma non del tutto per puro caso) accusato. Il regista quindi sviluppa la storia intervallando due filoni: il processo che vede Jim Hoffman alla sbarra e il flashback che analizza il rapporto travagliato e controverso tra i due protagonisti. Il film, tuttavia, non appartiene propriamente al genere processuale, non fosse altro per il tono calibrato su una compiaciuta e trascinante ironia. Come nel precedente Il viaggio il regista poggia il proprio racconto sulla performance dei due attori principali, che lo assistono alla grande. Per la regia di Nick Hamm, cineasta interessante quanto discontinuo (il suo The hole e Godsend appartengono a ciò che di buono si attribuisce al suo lavoro), Driven è infatti un biopic pieno di energia, brillante e sottilmente cinico che si giova di due protagonisti non ancora pienamente assurti allo status di star, ma di fatto pienamente azzeccati ognuno per il proprio sfaccettato ruolo ricoperto. Jason Sudeikis, riso malefico da furbastro impenitente, è il double-face Jim Hoffman, placido padre di famiglia che di nascosto pensa solo a procurarsi soldi facili per migliorare lo status sociale suo e della propria ingenua famiglia, che sa solo vederlo nel ruolo edificante del buon padre di famiglia. Nel ruolo del cinico John DeLorean, ecco l'affascinante quarantenne Lee Pace, noto soprattutto in serials televisivi e come comprimario in mega produzioni hollywoodiane (trilogia HobbitGuardiani della GalassiaLincoln di Spielberg), molto somigliante all'originale costruttore (a tal proposito i fan di Ritorno al futuro potrebbero rimanere delusi dalla scarsa presenza di riferimenti al film, solo una breve comparsata della mitica DeLorean DMC-12 e un bozzetto dell'automobile, con tanto di strizzata d'occhio alla fantascienza, ma è giusto così). Ritmo ben giostrato, intrighi loschi e caccia serrata al primo passo falso in un biopic molto ben calato a cavallo tra i '70 e gli '80, gli anni di un grande sogno americano che si è rivelato un sonoro flop. Un biopic che pur con qualche battuta a vuoto e con una scarsa caratterizzazione dei personaggi secondari (in particolare quelli di Judy Greer ed Erin Moriarty, stereotipati nella più classica moglie comprensiva e nella più banale donna oggetto), si rivela scorrevole e godibile. Una commedia dell'eccesso e delle contraddizioni (il finale che ovviamente non si rivela, è surreale e divertente, oltre che sorprendente), che ha il coraggio di avventurarsi in diversi sottoboschi cinematografici per restituire il racconto di un uomo disposto a qualsiasi sacrificio e ai più insidiosi compromessi per salvaguardare il suo più grande sogno, e che riesce a convincere. Voto: 6

Nessun commento:

Posta un commento