Titolo Originale: Five Feet Apart
Anno e Nazione: USA 2019
Genere: Drammatico, Sentimentale
Produttore: Justin Baldoni, Cathy Schulman
Regia: Justin Baldoni
Sceneggiatura: Mikki Daughtry, Tobias Iaconis
Cast: Haley Lu Richardson, Cole Sprouse, Moisés Arias, Kimberly Hebert Gregory
Parminder Nagra, Claire Forlani, Emily Baldoni, Cynthia Evans
Gary Weeks, Sophia Bernard, Cecilia Leal
Parminder Nagra, Claire Forlani, Emily Baldoni, Cynthia Evans
Gary Weeks, Sophia Bernard, Cecilia Leal
Durata: 108 minuti
Romantico teen-movie con Haley Lu Richardson e Cole Sprouse.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 07/04/2020 Qui - Semplificando lo si potrebbe sintetizzare in "L'amore ai tempi del coronavirus", ma Five Feet Apart è questo e molto altro. Costretti a tenersi ad almeno due metri l'uno dall'altra (come tutte le persone affette da fibrosi cistica) quando tra di loro sboccia un tenero amore decidono di "riprendersi indietro" un metro di distanza. Ma come si manifesta e cresce l'amore quando si è costretti a rispettare una distanza di sicurezza ed è vietato anche solo sfiorarsi? A questa ambiziosa domanda risponde appunto questo film, che in un genere di teen movie ampiamente esplorato inserisce temi interessanti che tratta con tatto e sensibilità, supportato da una recitazione molto convincente soprattutto da parte di Haley Lu Richardson (che ha una modesta carriera televisiva e cinematografica), ma anche Cole Sprouse (direttamente da Riverdale) se la cava abbastanza. A un metro da te infatti, tratto dall'omonimo romanzo di Mikki Daughtry e Tobias Iaconis, segue il solco tracciato da film come Colpa delle stelle (2014), Now is good (2012), Resta anche domani (2014), Noi siamo tutto (2017) e da altri ancora. Alcuni fatti bene, altri un po' meno, ma tutti con un unico scopo: colpire lo spettatore. Justin Baldoni, al suo esordio alla regia e noto ai più come attore e per aver partecipato in diverse serie tv, riesce qui a creare l'atmosfera desiderata, e forse va anche oltre. Questa storia d'amore adolescenziale, in cui il senso di morte aleggia sempre, mette in evidenza l'importanza del contatto umano con coloro che amiamo. Il film invita empaticamente lo spettatore a riflettere su di questo, sul fatto che sembra scontato toccare la persona a cui vogliamo bene, ma riusciamo a capirlo solo quando ci è vietato. Il film si svolge quasi interamente all'interno di un ospedale senza mai risultare claustrofobico, e con fotografia e montaggio evidenzia efficacemente la distanza fisica e al tempo stesso il contatto emotivo tra Stella e Will. I protagonisti sono tridimensionali e ben scritti, e se è vero che nell'ultima parte il film (che regala comunque momenti divertenti) cade in meccanismi narrativi piuttosto prevedibili (esagerando anche un po'), ciò non sottrae alla storia la sua forza e il suo calore. Non è il primo e non sarà l'ultimo film a raccontare la travagliata storia d'amore tra due ragazzi che si vedono ostacolati da una malattia, ma raramente come in A un metro da te il topos della distanza imposta agli star crossed lovers si "materializza" in un veritiero per quanto incredibile divieto che lega amore e morte, qualcosa che alberga nel corpo come il sentimento nell'anima, mai come in questo caso bisogna premunirsi di fazzoletti. Voto: 7
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