martedì 28 aprile 2020

Non sposate le mie figlie! 2 (2019)

Titolo Originale: Qu'est-ce qu'on a encore fait au bon Dieu?
Anno e Nazione: Francia 2019
Genere: Commedia
Regia: Philippe de Chauveron
Sceneggiatura: Guy Laurent, Philippe de Chauveron
Cast: Christian Clavier, Chantal Lauby, Ary Abittan, Frédéric Chau
Frédérique Bel, Élodie Fontan, Medi Sadoun, Noom Diawara
Julia Piaton, Emilie Caen, Tatiana Rojo, Claudia Tagbo
Durata: 93 minuti

Sequel della fortunata commedia sulla convivenza tra culture differenti.
Claude e Marie devono trovare il modo per trattenere le loro figlie che hanno deciso di lasciare la Francia.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/04/2020 Qui - Ancora loro, Philippe de Chauveron dietro la macchina da presa e Christian Clavier davanti, che dopo Benvenuti a casa mia, sorta di gradevole spin-off di Non sposate le mie figlie!, tornano con un altra commedia, per l'appunto con il sequel di quella commedia che nel 2014 (vista nel 2016) convinse la critica e fece divertire il pubblico, con una commedia che torna quindi e in modo nuovamente ironico ad affrontare varie tematiche scaturite dalle differenze sociali e di costume che vengono a determinarsi tra razze differenti di persone. In Non sposate le mie figlie! 2 (Qu'est-ce qu'on a encore fait au bon Dieu?) infatti, Claude e Marie Verneuil affrontano una nuova emergenza. I loro quattro generi (Rachid, David, Chao e Charles) sono determinati a lasciare la Francia con mogli e figli al seguito per tentare la fortuna all'estero. Incapaci di vedersi senza i loro cari, Claude e Marie sono pronti a fare qualsiasi cosa per trattenerli. Nel frattempo, i Koffi arrivano in Francia per il matrimonio della figlia ma per loro le sorprese sono solo all'inizio. Ed il risultato è che, anche se questa commedia "sociale" è un gradino inferiore alla precedente, essa è tuttavia piacevole. Questa seconda versione è difatti meno divertente e coinvolgente della prima, ma è comunque sempre frizzante e molto simpatica nelle dinamiche famigliari. Onestamente era difficile restare ai livelli della bella performance dell'esordio: il film stavolta soltanto in poche scene riesce a far divertire pienamente lo spettatore, però il suo lavoro di intrattenimento garbato lo svolge egregiamente. Perché anche se in questo sequel i personaggi sono troppo sopra le righe, le gag sono meno efficaci, c'è più confusione e meno brio, soprattutto la storia è strutturata, in modo approssimativo e poco convincente, qualche gag e qualche battuta vanno brillantemente a bersaglio. Simpatiche le maschere di Claude, che si ingegna a scrivere una fantomatica biografia di un autore sconosciuto e Marie che si tiene in forma con camminate di "sci di fondo" senza neve. Altre situazioni, come quelle relative al prete e al rifugiato afghano, che il capo famiglia considera un terrorista, sono di dubbio gusto. Ed è così che nonostante altresì uno sviluppo prevedibile e un finale telefonato, la commedia nel complesso si riveli "potabile". Voto: 6

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