venerdì 29 maggio 2020

C'era una volta a... Hollywood (2019)

Titolo Originale: Once Upon a Time in Hollywood
Anno e Nazione: USA, Regno Unito 2019
Genere: Commedia, Azione, Drammatico
Produttore: Quentin Tarantino, David Heyman, Shannon McIntosh
Regia: Quentin Tarantino
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Cast: Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Emile Hirsch
Margaret Qualley, Timothy Olyphant, Julia Butters, Austin Butler
Dakota Fanning, Bruce Dern, Nicholas Hammond, Samantha Robinson
Damian Lewis, Al Pacino, Luke Perry, Rafał Zawierucha
Mike Moh, Lorenza Izzo, Costa Ronin, Damon Herriman
    Lena Dunham, Madisen Beaty, Mikey Madison, Maya Hawke
    James Landry Hébert, Victoria Pedretti, Scoot McNairy, Zoë Bell
    Clifton Collins Jr., Dreama Walker, Rachel Redleaf, Rumer Willis
    Rebecca Rittenhouse, Spencer Garrett, Perla Haney-Jardine
Rebecca Gayheart, Kurt Russell, Michael Madsen, Clu Gulager
Durata: 161 minuti

Oscar a Brad Pitt nel film di Quentin Tarantino con Leonardo DiCaprio e Margot Robbie.
1969: le vicende di Sharon Tate si intrecciano con quelle di un attore in declino e del suo stuntman.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/05/2020 Qui - Un prodotto che mi è piaciuto più come documentario che come film, almeno fino a mezz'ora dalla fine, quando arriva la "tempesta", che arriva con modalità inaspettate e comiche, amalgamando alla perfezione horror e commedia. Il genio di Tarantino è questo ed è per questo che si ama. Egli che crea una piacevole bolla temporale, probabilmente quella legata alla sua infanzia, dove il cinema è il protagonista, ed Hollywood è ancora il paese dove i sogni possono diventare realtà, come quelli di Rick Dalton, un attore televisivo, e Cliff Booth, la sua controfigura, che intraprendono una personalissima odissea per affermarsi nell'industria cinematografica nella Los Angeles del 1969. Il regista si diverte a disseminare omaggi cinefili a go go in quella che è un orgia citazionista, divertente, irriverente. "C'era una volta il cinema", che nella testa del geniale regista, evidentemente ha coinciso per tanto tempo con Hollywood, oasi dove la pace è un diritto e la felicità un dovere morale. Cose che nessuno può scalfire, neanche se ti chiami Manson. E cosi il cinema, come in "Bastardi senza gloria", ardisce a riscrivere la storia in un epilogo di rara goduria, dove si sovrappone il sogno alla realtà, in un omaggio ai B movie. Ottimi i due protagonisti (Leonardo DiCaprio mi è sembrato sinceramente più appassionato che di Brad Pitt, quest'ultimo che si è portato a casa addirittura l'Oscar, 25 anni addietro l'avrebbe più meritato al pari di Bruce Willis per le 12 Monkeys), mentre Margot Robbie è solo funzionale al ruolo (meritava probabilmente più spazio). Piacevoli le varie comparsate che vedono figurare nomi illustri, tarantiniani e non (Kurt RussellMichael MadsenAl PacinoBruce Dern) e star in declino (Damian LewisTimothy Oliphant, il compianto Luke Perry), poi tantissimi altri. Film senza trama? Forse, ma anche film che si e ci appassiona genuinamente ai personaggi (come sempre avviene con Tarantino), che bucano tutti lo schermo, anche solo se per due minuti (in particolare Margaret Qualley). Da fan tarantiniano quindi, non posso dire altro se non che mi è piaciuto (bell'affresco malinconico e bellissimo di un epoca forse esistita solo nella mente di pochi eletti, destinata a vivere nei sogni senza poter tornare più). Ecco forse nella filmografia di Tarantino, che ci ha abituato a film un po' più che "semplicemente" belli questo è a tutti gli effetti un'opera "minore" (troppi tempi morti anche per i suoi standard, dialoghi spesso poco brillanti, ma un film di Tarantino anche non perfettamente riuscito resta di gran lunga superiore alla media), però anche questa volta il regista di Knoxville è promosso. Voto: 7+

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