giovedì 14 maggio 2020

Interceptor (1979)

Titolo Originale: Mad Max
Anno e Nazione: Australia 1979
Genere: Azione, Thriller, Fantascienza
Produttore: Byron Kennedy
Regia: George Miller
Sceneggiatura: James McCausland, George Miller
Cast: Mel Gibson, Joanne Samuel, Hugh Keays-Byrne
Steve Bisley, Tim Burns, Roger Ward, Geoff Parry
Jonathan Hardy, Sheila Florance, Vincent Gil, Steve Millichamp
Durata: 93 minuti

Primo film della saga action cult degli anni '80, con un personaggio entrato nella leggenda.
Max Rockatansky fa parte di un gruppo speciale di poliziotti motorizzati. Siamo in un futuro prossimo, dominato da violenza, droga e bande di teppisti. Quando uno di questi gruppi si presenta all'orizzonte, Max viene coinvolto in una lotta sanguinosa di cui fanno le spese la moglie e il figlio. Non gli rimane che la strada della vendetta.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 04/06/2020 QuiInterceptor (titolo originale Mad Max) merita un posto di tutto rispetto nell'ambito del cinema mondiale (anche se gli anni si sentono e la pellicola proprio stupefacente non è). George Miller (qui al suo debutto come regista) nonostante il basso budget ha realizzato un western moderno a metà strada tra il road movie e il poliziesco, un genere che sarà poi ripreso in due sequel e imitato nel cinema di serie B. Spesso è stato classificato come film di fantascienza, alludendo ad una società futura violenta e senza legge, ma di fantascientifico non c'è proprio nulla. La pellicola infatti, ambientata in un indefinito prossimo futuro ed in un ambiente di piccoli centri abitati, racconta degli scontri tra il poliziotto speciale Max Rockatansky (un giovane Mel Gibson, che fu lanciato da questo film) ed una banda di motociclisti (rea di aver ucciso i suoi "congiunti", scatterà quindi la vendetta a rombo di motori). Difatti una storia fin troppo semplice, lineare nel suo svolgimento nonostante i suggestivi paesaggi offrano un'ottima cornice che abbellisce il tutto. Non per caso i pregi del film sono nel ricostruire in modo estremamente evocativo un mondo in cui il bene non è in grado di fronteggiare il male, in cui dominano sopraffazione e violenza, in cui il potere appartiene a chi ha la disponibilità dei motori più potenti, ed ovviamente nella sua atmosfera e, per così dire, scenografie. Non mancano, inoltre di buono, inseguimenti e scene d'azione, bei costumi e soprattutto bei mezzi a motore. Il ritmo non è propriamente idilliaco, anzi, inutilmente soporifero, soprattutto nella prima ora, il film fortunatamente si risolleva di colpo nell'ultima mezz'ora, cioè quando Max abbandona le forze dell'ordine, da lì in poi il film parte in impennata e vola via liscio fino al gran finale (che seppur sbrigativo e prevedibile piace). Tornando ai difetti, va segnalata anche una certa bidimensionalità nei personaggi principali, tagliati un po' con l'accetta, e i dialoghi non certo brillanti (il doppiaggio italiano poi è mediocre). Tra gli interpreti, a parte Mel Gibson, che certamente si staglia, non tutti sembrerebbero proprio in parte. Ad ogni modo, rimane un film che ha fatto storia per vari motivi (le origini di quella che comunque, volente o dolente, è stata un icona), e che va ringraziato più che altro per aver fatto nascere un filone (il post-atomico) fondamentale per tutto il cinema della decade seguente (anche se questo merito, più che al primo film, andrebbe attribuito direttamente al suo sequel). Oggi è un po' invecchiato e non fa più grande effetto, ma si lascia guardare volentieri. Un buon inizio di trilogia, un film onesto e roboante il minimo. Voto: 6,5

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