venerdì 29 maggio 2020

A Bluebird in My Heart (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/05/2020 Qui - Un uomo di origine danese appena uscito di prigione si stabilisce in un motel di periferia gestito da una donna ed instaura un profondo legame con la giovane figlia Clara, anima ribelle che vede nell'uomo la figura paterna che le manca, suo padre è detenuto. Danny, il protagonista, ha l'illusione di aver trovato finalmente quello che cercava nella vita, ma un tragico imprevisto manderà all'aria tutto. Noir ambientato in una fredda e desolata cittadina belga affronta la tematica del revenge movie sfruttando tutti gli archetipi del genere con resa dei conti finale annessa ma si arriva alla fine con un senso di incompiuto e déjà vu. Tutto sommato però ci si può accontentare, perché certo, il suo difetto è essere insipido e poco coinvolgente, soprattutto se avete già visto film dello stesso genere, certo, non c'è niente che non sia già stato visto, e quello che c'è non esce dalla linearità, certo, nessun particolare guizzo o acuto da ricordare, ma il film (un buon noir anche se alterna cose buone a molti difetti di sceneggiatura) in sé non è fatto male, diciamo che è guardabile e non annoia. Gli attori poi sono bravi (da una parte c'è Roland Møller e dall'altra la "lolita" Lola Le Lann) ed è ben girato (con una bella fotografia cupa ed opprimente). Insomma niente di memorabile ma comunque film onesto che senza dubbio merita una visione. Voto: 6 [Qui Scheda]

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