Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/08/2020 Qui - Questo è questa pellicola di fantascienza e d'avventura, ovvero il riuscito adattamento dell'omonimo manga (che sto riscoprendo adesso ed ora) di Yukito Kishiro, edito qui da noi nel lustro 90-95, che racconta attraverso una potente distopia la ribellione al sistema governativo partendo dal basso, dai cyborg e dal pianeta di ferro, la nostra terra, divenuta la discarica di Zalem, città futuristica sospesa nell'etere, e sogno irraggiungibile della feccia umana e non. Da qui la storia della cyborg Alita, ex combattente ora senza memoria, trovata in una discarica e riportata in vita dallo scienziato Ido, che proverà a ribaltare le cose. James Cameron produce affidando, dopo circa dieci anni in cui il progetto rimase in cantiere, la regia a Robert Rodriguez (di cui ho grande ammirazione per quasi tutti i suoi film) che se la cava egregiamente, seppur sviluppando un progetto su commissione. Alita è interpretata dalla giovane (e bella) Rosa Salazar, che attraverso la facial motion capture restituisce allo spettatore sentimenti ed emozioni rendendo quasi indolore l'impiego della CGI (Alita ha occhioni dolci e splendido corpo Cyborg e combatte come un samurai vecchio stile, facile è stato dunque simpatizzare per lei fin dai primi istanti, lei che da sola giustifica la visione). Ma in generale il livello tecnico è impeccabile e sorprendente, non solo nelle scene di azione. Quindi intrattenimento di pregevole fattura, ma non solo: Alita è un ibrido a cui è rimasta la coscienza, un robot che si pone domande sul proprio futuro, che prova sentimenti, piange e si innamora. Fantascienza etica perciò, in cerca di risposte su di se, un po' come Ghost in the Shell, altro manga prestato recentemente al cinema (vanno ricercate però le dovute differenze). Gli unici difetti l'aver voluto puntare più sul lato romantico (funzionale sì, ma poco coinvolgente se non nel finale) che sull'aspetto sci-fi, e il fatto che, essendo non previsti a breve seguiti, il finale aperto lasci un po' troppo in sospeso. Perché va bene che originariamente sia opera incompiuta, ma una chiosa un po' più decisa a questo bel primo capitolo, lo avrebbe reso ancora più bello. Tuttavia, sperando nell'episodio successivo, non posso che ribadire di essere stato soddisfatto dalla visione di un film che, ciliegina sulla torta, si avvale di un cast eccezionale e bene in parte, da Christoph Waltz alla sempre stupenda Jennifer Connelly, da Mahershala Ali ad Eiza González, da Ed Skrein a tanti altri. Voto: 7
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