mercoledì 5 agosto 2020

Murder Party (2007)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 05/08/2020 Qui - Un film che ha le premesse per un film splatter vecchia maniera alla Peter Jackson, ed in parte lo è nella mattanza finale, ma soprattutto è una commedia grottesca al vetriolo sulle velleità di un gruppo di presunti artisti strambi newyorchesi (tra questi Stacy Rock e Macon Blair, entrambi hanno già lavorato precedentemente con il regista) che cercano di fare arte unendo il tornaconto economico. La vittima designata, il protagonista Christopher (efficace Chris Sharp nelle sue vesti), assiste legato ed impotente ad uno stillicidio di dialoghi taglienti e fuori di testa, ovviamente alterati ulteriormente dall'abbondante uso di sostanze stupefacenti. Un Jeremy Saulnier al suo esordio diverso dalle sue successive pellicole, che mette in evidenza maggiore la sua vena ironica e sarcastica. Prima di Green Room, di Blue Ruin e Hold the Dark (entrambi non visti), egli ha infatti realizzato questo piccolo film, in cui si scaglia contro i finti intellettualoidi e falsi artisti da strapazzo. Murder Party è una di quelle pellicole misconosciute e da riscoprire, indipendente, quasi amatoriale e non per tutti, uno di quei film che potrebbe far impazzire il cinefilo più spinto, perché pieno di dialoghi e situazioni assurde, quest'ultime sempre più frequenti con il passare del tempo, perché nella parte finale si arriva a discrete dosi di splatter ed a folli uccisioni. Peccato che nel finale si veda un po' la mancanza di un budget che dire misero è poco. Murder Party dura solo 74 minuti e alla fine ne vale la pena, però come detto, non è per tutti. Voto: 6

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