Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/08/2020 Qui - Dopo The Lego Movie (dieci volte meglio riuscito, anche il secondo meno impattante del primo è migliore, nessuno degli altri sono peggiori) non poteva mancare anche il film sui Playmobil. Il film di Lino DiSalvo sui famosi pupazzetti vorrebbe celebrare il potere dell'immaginazione di questi giocattoli prodotti dalla società tedesca Geobra Brandstätter fin dal 1974, ma non ci riesce, e il tentativo di emulazione fallisce. La storia parte da una ragazza di nome Marla (Anya Taylor-Joy, non basta la sua bella presenza a migliorare la situazione), che orfana dei genitori, si trova a intraprendere un viaggio epico dopo che suo fratello minore scompare nel meraviglioso mondo animato dei Playmobil. Lì ritroverà la parte migliore di sé stessa: quella dell'esploratrice appassionata e ottimista. Prologo ed epilogo in live action, questo film d'animazione, che nella versione italiana è doppiato da J-Ax e Cristina D'Avena (ma era meglio di no) non riesce minimamente a entusiasmare. All'inizio e alla fine non c'è magia insomma, ma il problema è che non c'è neanche nel mezzo. Colpa della sceneggiatura, pensata per un pubblico giovanissimo, pregna di personaggi, epoche e situazioni surreali che rappresentano davvero troppa carne al fuoco (e poi troppe canzoncine, e nessuna che lascia tracce). Un mix narrativo quasi schizofrenico, che però nasconde un messaggio chiaro: giocare e divertirsi sono elementi e momenti che non dovremmo abbandonare mai, neppure da adulti. Bene, bello, ma non basta. Voto: 5
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