Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/08/2020 Qui - Un horror di discreta fattura, nulla da dire. Strutturato come una fiaba nera, con tanto di collocazione fuori contesto civile della casa ed al confine del bosco limitrofo dall'aria realmente sinistra, The Hole in the Ground non aggiunge granché come originalità al genere, però bisogna ammettere che gli elementi messi in mostra sono ben collocati nel tessuto della storia. Più che sui salti dalla sedia, Lee Cronin (il regista) privilegia le atmosfere suggestive della location, avvalendosi di una buonissima fotografia e di una colonna sonora molto efficace. La storia purtroppo è un po' debole, è vero, specie nel finale dove viene "sfogata" una certa vena citazionistica anche fin troppo palese e ridondante (Shining, L'invasione degli Ultracorpi, The Descent). Malgrado i suoi piccoli difetti (non tutto è sviluppato bene e molte domande/buchi rimarranno tali), un horror che vale una visione. Perché potrà apparire, in un primo momento, risaputo, scontato, telefonato, insomma le solite cose ma dategli tempo perché troverà la sua strada e incuterà non poco. Merito anche dei due protagonisti davvero in gamba, madre (Seana Kerslake) e figlio (James Quinn Markey). Voto: 6
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