Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/08/2020 Qui - Impegnato anche come regista, per la prima volta in un film di pura narrazione (l'esordio vero in regia avvenne alcuni anni fa con il genere documentario), Casey Affleck si prodiga anima e corpo nella realizzazione di una pellicola apocalittica dalle tematiche già ampiamente sviluppate in precedenza (basti ricordare The road o I figli degli uomini), aggrappandosi stavolta alla singolare variante dello sterminio femminile. Ma soprattutto concentrandosi sul profondo legame affettivo che unisce un padre alla adorata figlia (qui nel suo personale coming of age), ed i due assieme al ricordo doloroso ma anche salvifico, di una madre che (interpretata da Elisabeth Moss), pur vittima degli implacabili eventi, è pur sempre in grado di guidarli e dar loro fiducia tramite la potenza del ricordo. Il film si fa apprezzare soprattutto per l'intensità che contraddistingue la costruzione intima dei due affiatati protagonisti (Casey Affleck e la debuttante Anna Pniowsky risultano convincenti nei rispettivi ruoli di padre e figlia, oltretutto cercano di colmare, non sempre riuscendoci, qualche buco di trama), nonché per le apprezzabili ambientazioni cupe delle fredde zone montane in cui i due coraggiosi ed affiatati superstiti della famiglia felice che fu, si ritrovano a percorrere e ad affrontare. Elementi non da poco che aiutano un po' a dimenticare certe consuetudini ormai sin troppo viste e trite, che risultano inevitabilmente scontate (minacce esterne, personaggi enigmatici che ben celano il lato mostruoso che li muove), affrontate chissà quante volte nei molti disaster movie che hanno preceduto questa pellicola, parimenti incentrati su un imbarbarimento sociale da catastrofe senza controllo. Alcune scelte registiche sono più convincenti di altre (il ritmo non è sempre costantemente fluido), in alcuni momenti poteva osare di più, ma nel complesso buon film. Certo, le quasi due ore di Light of my life forse sono eccessive ma è un viaggio "d'amore" interessante, pericoloso, devastante nell'anima, riuscito. Voto: 6,5
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