martedì 30 aprile 2024

American Fiction (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - L'Oscar recentemente assegnato per la sceneggiatura non può che far sorridere dopo aver visto il film, dato che sembra essere l'opposto di ciò che l'autore avrebbe desiderato. A parte questo curioso dettaglio, il film è gradevole, sebbene tenda alla ridondanza nella seconda metà, dove emerge un eccesso di sentimentalismo. In ogni caso American fiction è un film complesso ma dalla resa molto solida. Affronta il razzismo da una prospettiva insolita e sottile, esponendo l'ipocrisia della moderna "inclusività", spesso superficiale (sbeffeggia in stile BlacKkKlansman). La sceneggiatura è ben articolata e bilanciata, sia nella trama che nella caratterizzazione dei personaggi, talvolta intenzionalmente stereotipati. American Fiction è un film che, con la sua satira fine ma incisiva, colpisce nel segno in diverse occasioni. Nel complesso una sorpresa che non mi aspettavo. Fa ridere in più occasioni e scivola via benissimo, con una piacevole patina da commedia americana un po' retrò e una grandissima interpretazione del cast capitanato da un Jeffrey Wright in vero e proprio stato di grazia. Gran bel film. Voto: 7+ [Prime Video]

Ferrari (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Un segmento della vita dell'ingegnere che ha creato il marchio di auto più rinomato di sempre, evidenziando non solo i suoi problemi finanziari ma anche la complicata situazione familiare, diviso tra moglie e giovane amante. Tuttavia, discutere delle vicende sentimentali di Ferrari sembra inutile quando si dovrebbe esaltare la sua audacia. Sfortunatamente, gli americani hanno distolto l'attenzione dal genio di Ferrari, concentrando il racconto sulle sue controversie amorose. L'unico aspetto positivo sono le splendide auto e le scene della drammatica e trionfale Mille Miglia. Tuttavia, rimane un'americanata, superiore a Lamborghini ma comunque mediocre. Da un film su Enzo Ferrari girato da Michael Mann ci si aspettava molto di più, più che un film retorico, superficiale e sfocato come questo, tutt'al più deludente. Voto: 5 [Sky/Prime Video]

Mind Game (2004)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Sperimentare senza sosta è il leitmotiv del film, un film che pone l'innovazione al centro della sua essenza. Tuttavia, come spesso accade, l'eccesso può distorcere e in questo caso l'incessante sperimentazione risulta essere fine a se stessa, un collage di idee casuali dei creatori del film, un film d'animazione tra i più folli e deliranti mai visti. L'elemento che ho realmente apprezzato è la scena d'amore, concepita in maniera straordinariamente eccentrica. Forse non riesco a valorizzare opere del genere perché "non vedo oltre il mio naso", ma a mio avviso questo film rappresenta un semplice banco di prova, dove si schizzano idee e si dà vita a tutto ciò che passa per la mente senza curarsi dell'esito. In Mind Game non trovo un filo conduttore, un significato profondo a quanto osservato. La morale è presente, incentrata sulla crescita personale e sull'importanza di godersi l'unica vita che abbiamo, ma si traduce in un carosello di colori lanciati sullo schermo senza un ordine logico. In conclusione, è sicuramente innovativo e unico, ma eccessivamente folle, e non in senso positivo. Voto: 6 [YouTube]

Spenser Confidential (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Quinto film per Mark Wahlberg con il regista Peter Berg, un riuscito e lineare buddy movie adrenalinico e movimentato. La trama è piuttosto classica con poliziotti corrotti, altri accusati ingiustamente, con i protagonisti che, con le buone, ma soprattutto con le cattive, cercano di rendere giustizia alla memoria di un poliziotto ucciso anni prima e ingiustamente accusato. Non si vedono certo situazioni o cose nuove, ma quello che si vede fa divertire con intelligenza. Apprezzabile il feeling tra Whalberg e Winston Duke, mentre il grande Alan Arkin (purtroppo recentemente scomparso) appare più defilato, ma il suo contributo ugualmente importante ai fini della storia, banale ma onesta. Tutto sommato non male, anche se al cinema (perché qui Netflix produce) il regista aveva dato prova di sapersi impegnare molto di più. Voto: 6 [Netflix]

Orlando (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Un ruolo insolito per Michele Placido, più che altro perché impersonando un anziano di poche parole improvvisamente trapiantato in una realtà non sua, deve esprimere i propri sentimenti solo con la mimica facciale e corporea. L'esperimento è riuscito a metà e non si può dire che aiuti il film a diventare particolarmente coinvolgente. Per fortuna c'è la nipote, una brava Angelica Kazankova, che offre un esordio promettente e spontaneità fuori dal comune. Sceneggiatura che vorrebbe approfondire ma che soffre di schematismo e prevedibilità (alcune situazioni paiono inverosimili). Realizzato durante l'apice della pandemia di Covid, è un film che suscita interesse ma risulta incompleto. Voto: 5,5 [Sky]

Primadonna (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - La giovane Lia combatte per ottenere giustizia contro il suo aggressore nella Sicilia degli anni '70, un'epoca in cui tali crimini erano spesso travestiti da "fuitine" consensuali (come mostrato nella scena del tribunale, dove vengono poste domande degradanti alla protagonista). È un film di denuncia realizzato con uno stile sobrio e diretto che, nonostante un ritmo sostenuto e un messaggio importante (non piegarsi mai di fronte agli abusi), soffre purtroppo di un cast non all'altezza, ad eccezione della brava Claudia Gusmano, che interpreta con maestria le complesse sfaccettature di un personaggio costretto a maturare rapidamente. Non mancano le forzature ma film meritevole di visione. Voto: 6 [Sky]

Prisoners of the Ghostland (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Sinceramente volevo toccare con mano la delusione generale di questo Prisoners of the Ghostland. In effetti quest'ultimo lavoro dell'eccentrico Sion Sono è parecchio deludente, un'accozzaglia di sequenze buttate quasi a caso ed anche noiose. Dalla trama e dal trailer mi aspettavo almeno una versione dei poveri di 1997 - Fuga da New York, perché le analogie ci sono e mi andava anche bene, ma in realtà la pellicola prende un'altra strada, quella della confusione e della noia. Si salva qualche momento visivo di discreta fattura, ma non basta. Mi dispiace per Sion Sono (sempre apprezzato) perché si vedono le buone intenzioni, ma alla fine è venuto fuori un pasticcio. Non benissimo Nicolas Cage, che dopo qualche buona prova, torna con una performance stavolta troppo sopra e fuori le righe. Voto: 5 [Prime Video/TimVision]

Wonka (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Un film gradevole che utilizza il personaggio di Willy Wonka per narrare una nuova storia, ricca di musica e colori. Di solito non apprezzo i musical, ma in questo caso ho trovato tutte le canzoni piacevoli, nonostante siano doppiate in italiano, e le coreografie colorate e fantasiose. Anche i co-protagonisti sono ben caratterizzati, dal poliziotto goloso che si ingrandisce dopo ogni scena alla coppia di albergatori grossolani e volgari. È impossibile non menzionare Hugh Grant nella parte dell'Umpalumpa, fortunatamente più simile all'originale che non alla versione del 2005, che personalmente non ho mai gradito. Tuttavia, il prequel del meraviglioso film di Mel Stuart con Gene Wilder, basato sul famoso romanzo di Roald Dahl e abilmente diretto da Paul King, noto per la sua affinità con ambienti magici e scenografie fantastiche grazie ai due film di successo sull'orso Paddington, pur essendo divertente e realizzato con una certa finezza, resta un film superfluo e non indispensabile. Voto: 6 [Infinity Plus]

Povere creature! (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Lungo e a tratti prolisso, ma potente e con un finale epico. Un'opera decisamente unica che suscita emozioni forti e ambivalenti. Pur avendo momenti di noia, lo stile del film mi ha colpito. È un gran film, ma non il capolavoro che mi aspettavo, dopotutto, è la semplice storia di crescita e di emancipazione di un individuo, per di più non particolarmente originale, con evidenti riferimenti al mito di Frankenstein ed altri. Detto ciò, l'idea di una creatura priva di sovrastrutture sociali è intrigante e, nonostante alcune ripetizioni, funziona bene. Tuttavia, è soprattutto la performance eccezionale (forse eccessiva) di Emma Stone a salvare il film. La sua trasformazione, sia nel linguaggio che nelle movenze, è impeccabile e meritevole di un Oscar (non per caso vinto). Visivamente il film incanta, ma perde coinvolgimento nella seconda metà (più verbosa), nonostante ciò, resta un'opera notevole, malgrado alcuni aspetti non del tutto convincenti. In conclusione, Yorgos Lanthimos colpisce nel segno: non è un film senza difetti, ma trasmette un messaggio chiaro, meno criptico ed estremo rispetto alle sue opere greche e sicuramente più accessibile a un vasto pubblico. Si deve riconoscere la coerenza tematica e il mantenimento di una qualità artistica non banale. Mi è parso sì più un'affascinante e splendida opera d'arte che un "dramma umano", ma il film merita attenzione e va assolutamente visto. Voto: 7,5 [Disney Plus]

Mon Crime - La colpevole sono io (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Una garbata commedia francese che diverte nonostante i suoi alti e bassi. La parte migliore è l'inizio, con le indagini dell'ispettore e le riflessioni di Fabrice Luchini, tutte orientate a identificare rapidamente un colpevole. Sfortunatamente, segue una fase meno coinvolgente (il processo e ciò che segue) che riprende vita con l'arrivo di Isabelle Huppert, la quale si diverte chiaramente a esagerare nel suo ruolo. La regia è adeguata, gli attori sono competenti e i titoli di coda molto piacevoli (senza contare i numerosi omaggi cinefili). In definitiva, è un'opera piacevole e cortese ma alquanto leggera, che si colloca tra le meno rilevanti del regista. François Ozon, partendo da un'opera teatrale già adattata per il cinema negli anni '30 e '40, crea una commedia intelligente, ma non irresistibile. Voto: 6+ [Sky]

Comandante (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Pierfrancesco Favino tiene abilmente le fila di una storia che ha come leitmotiv la legge del mare. Salvatore Todaro è un uomo di mare, regge un equipaggio, lo dirige, è in grado di intravedere anticipatamente l'andamento delle situazioni, ma innanzitutto è un uomo e un uomo non può lasciare morire altri uomini, anche se si sta combattendo una guerra. Edoardo De Angelis utilizza un fatto storico per fornirci un messaggio: in mare gli uomini si salvano, sempre e a prescindere. Una narrazione talvolta rarefatta che coincide con i claustrofobici interni del sommergibile. Bella la caratterizzazione dei marinai imbarcati e toccanti le parole del protagonista. Indubbiamente un film di livello che, nonostante le due ore ed una certa (evitabile) retorica, non annoia, anzi, regala sopite emozioni. Voto: 6,5 [Paramount Plus]

The Nun II (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Migliore rispetto al precedente capitolo, con una trama un po' più strutturata, tuttavia invariati i problemi: lunghi momenti di vuoto intervallati da scene Jumpscare telefonate (salvo qualcuna). Pur non essendo la trama particolarmente originale, la pellicola si rivela comunque accettabile per l'atmosfera tetra, il ritmo costante e l'azione concitata. Non male nemmeno trucco ed effetti speciali, sebbene la creatura infernale che insegue le ragazzina sia alquanto grottesca. Insomma, a tratti abbastanza sgangherato ma non proprio da buttare. Inoltre la prova degli attori, specialmente della Farmiga figlia, è buona, ma ci si aspettava, e comunque, decisamente di più. Voto: 5,5 [Infinity Plus]

Senza rimorso (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Dopo una missione in Siria, il marine John Kelly si lancia in una missione personale per vendicare la morte della moglie, avvenuta al suo ritorno. Seguendo le orme di Jack Ryan, un altro noto personaggio di Tom Clancy fa il suo ingresso sullo schermo in un film d'azione diretto da Stefano Sollima. Il regista italiano offre un intrattenimento puro con sequenze d'azione ben orchestrate e una solida direzione di un cast che ha come protagonista il convincente Michael B. Jordan. Il film è piacevole, nonostante una trama abbastanza prevedibile (sceneggiatura poco ispirata, come del resto i dialoghi all'interno di essa) e personaggi non particolarmente approfonditi. Voto: 6 [Prime Video]

Dogman (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - L'ultima pellicola di Luc Besson si rivela un'opera affascinante (migliore della precedente), con personaggi che rispecchiano il suo stile distintivo: solitari, incompresi, eccessivi, ma soprattutto profondamente riflessivi e consapevoli della loro situazione. Chiaramente ispirato da Joker, un film coinvolgente e di grande impatto, con un protagonista, Caleb Landry Jones, eccellente. Non siamo ai livelli di Leon, c'è qualche deriva cartoonesca nei personaggi antagonisti maschili, come cartoonesca è la parte finale, ma tutto sommato è un film che mi ha fatto divertire e che mi sono goduto con una regia ed un montaggio che evidenzia il profondo legame tra Douglas ed i suoi cani (veri protagonisti). In conclusione, è un film apprezzabile, non senza difetti (non mancano alcune forzature narrative), ma decisamente degno di essere visto. Voto: 7 [Sky]

La casa - Il risveglio del male (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Il prologo, sebbene leggermente scollegato dal resto del film, ne stabilisce efficacemente l'atmosfera. La variazione sul tema del corredo evocativo, questa volta con un grimorio dentato e dischi in vinile per gli amanti della nostalgia musicale, è notevole, così come la tensione nei legami familiari che funge da preludio a una miscela di tragedia e sangue, elemento mai assente. L'umorismo nero non è incisivo come nella trilogia originale, tuttavia le espressioni diaboliche di Alyssa Sutherland catturano l'attenzione fino all'ultimo. L'ambientazione nell'oscuro appartamento è convincente, i riferimenti ai primi Evil Dead sono presenti, così come omaggi ad altre opere horror. Il regista fa un buon lavoro, specialmente perché, non essendo un remake come il film di Fede Alvarez del 2013, si distingue meglio, evitando il confronto con l'originale ineguagliabile. Pur nella sua prevedibilità e banalità, il film compie ciò che si propone, e lo fa abbastanza bene. Voto: 6+ [Sky]

As bestas (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Un thriller che si sviluppa lentamente ma con un'escalation di tensione notevole. La regia di Rodrigo Sorogoyen in questo è superlativa, il resto lo fanno l'ambientazione rurale perfettamente adatta a queste vicende (ispirate da eventi reali), il contesto "duro" della vita da agricoltore e le eccellenti interpretazioni dell'intero cast, con Denis Ménochet e Luis Zahera in particolare, ma anche gli altri sono molto bravi. Il film racconta il conflitto tra chi ha scelto la vita rurale e chi la subisce perché non ha avuto altre possibilità. Una vera e propria guerra che inizia con gesti e parole, crescendo in intensità fino a creare un'atmosfera di ansia e paranoia insostenibile (memorabile la scena iniziale in slow motion che diventa paradigmatica alla fine del film). È un film difficile, ben recitato, con un finale aperto che lascia un sapore amaro. Non raggiunge l'estremo della crudezza né si spinge a colpire nel segno come altri film del genere, ma è sicuramente degno di essere visto. Voto: 7+ [RaiPlay]

venerdì 12 aprile 2024

Ninja Scroll (1993)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Un'opera decisamente matura, non adatta a tutte le età (sicuramente non ai bambini, data la frequenza di scene di sesso e violenza), che mi ha personalmente affascinato e colpito per la crudezza di alcune sequenze. Si rivolge a chi cerca una rappresentazione almeno parzialmente realistica del feroce Giappone feudale, intriso di sangue e leggende. In questo film splatter, che intreccia casualmente mitologia e storia, non vi è alcun personaggio amabile. È un film ricco di volti e corpi distorti, dove l'esagerazione dei duelli si fonde con la maniacale precisione dell'animazione. La trama dei ninja può sembrare banale (nonostante contenga drammi e amori inaspettati), ma va ricordato che il film risale al '93 e che i suoi personaggi hanno influenzato molti altri anime e videogiochi, diventando stereotipi. Nonostante alcuni difetti, come un ritmo non sempre sostenuto e una certa confusione narrativa, è realizzato così magnificamente che si può facilmente trascurare. Questo è Ninja Scroll, un magnifico anime di genere cappa e spada, con un'impronta decisamente action (una perfetta occasione per Yoshiaki Kawajiri di mostrare il suo talento innovativo), che offre una dinamica invidiabile e si colloca tra i migliori del suo genere. È un must per chi, come me, è affascinato dalla figura dei ninja e dei samurai. Voto: 7,5

La grande avventura del piccolo principe Valiant (1968)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - La mano di Isao Takahata è indubbiamente riconoscibile e, nonostante sia il suo esordio, il film si rivela un'esperienza piacevole (anche se non all'altezza delle opere successive, il che è prevedibile). Il film presenta numerosi momenti suggestivi, a volte quasi poetici, canzoni gradevoli, e un personaggio affascinante (Hilda più di Horus), oltre a scelte registiche notevoli e astute, volte a compensare le limitate possibilità di animazione date dal budget ristretto e da una produzione problematica. Tuttavia, a mio parere, questi aspetti positivi non riescono a compensare il principale e grave difetto del film: la sceneggiatura, che per buona parte appare come un insieme di scene disconnesse. Probabilmente, la visione da bambini avrebbe un impatto diverso, dato che la trama segue il classico schema dell'avventura di un giovane eroe che deve sconfiggere il malvagio di turno, affrontando varie peripezie, ma da adulti si nota soprattutto una certa incoerenza e mancanza di omogeneità. Nonostante ciò, il film compie il suo dovere e trasmette chiaramente la morale dell'autore. "La grande avventura del piccolo principe Valiant", noto anche come "Il segreto della spada del sole" (titolo decisamente più appropriato), pur attingendo da Disney e fungendo da archetipo per future produzioni nell'animazione giapponese, rimane una fiaba avventurosa e incantevole, disordinata ma capace di scaldare l'anima e il cuore per un po'. Voto: 6

Cowboy Bebop - Il film (2001)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Bello, decisamente bello e all'altezza delle aspettative, sebbene con alcune riserve. Questo lungo episodio, che si colloca senza difficoltà tra il 22° e il 23° della serie televisiva, presenta una trama più intricata e complessa, che tuttavia non mantiene il ritmo vivace tipico degli episodi della serie, pur conservandone l'atmosfera e la caratterizzazione. Il film, uscito tre anni dopo il termine della serie e diretto dallo stesso Shin'ichirō Watanabe, è piacevole e fluido, ma a mio avviso non decolla completamente. È comunque una gioia immensa constatare che lo stile e la sceneggiatura riflettono fedelmente la serie, quindi i fan che hanno adorato gli scenari, i dialoghi, gli inseguimenti, le sparatorie, i combattimenti e le musiche di sottofondo (con Yoko Kanno ancora eccezionale) saranno soddisfatti: il livello dell'animazione è eccellente, così come la qualità dei disegni e delle ambientazioni, che offrono un piacevole mix di paesaggio urbano (alla Manhattan), mediorientale e riferimenti finali a Parigi. Le scene d'azione sono molto curate, e Spike domina la scena. La trama si sviluppa, seppur con qualche forzatura, e culmina in un finale modesto, ma arricchito da momenti di riflessione e dialoghi che ne aumentano il valore. La mia valutazione rimane alta, anche se, in qualità di fan della serie, avrei sperato in qualcosa di più. Confermo, tuttavia, che si tratta di un'opera da considerare per la sua ottima realizzazione complessiva. Voto: 7+

Capitan Harlock - L'Arcadia della mia giovinezza (1982)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Ho visto molti anni fa il film CGI di Shinji Aramaki, che era più un sequel che un remake, e mi piacque abbastanza, quindi ero curioso di vedere l'originale di Tomoharu Katsumata. Tuttavia, quest'ultimo si è rivelato sorprendentemente inferiore. Si tratta di un anime che mostra il peso degli anni, non tanto nella realizzazione tecnica, quanto piuttosto nel piano narrativo retorico che rende la storia spesso poco credibile. Anche se per molti fan questo è il principale pregio dell'anime, personalmente non sono d'accordo: le origini del mito non hanno lo stesso impatto delle battaglie spaziali future. Inoltre, l'assenza di una spiegazione iniziale, la durata relativamente lunga e la verbosità costante (anche se i dialoghi non sono quasi mai superflui) rendono la visione un po' gravosa. Ma Capitan Harlock rimane sempre Capitan Harlock, senza dubbi o obiezioni. È un eroe romantico, leale e coraggioso che lotta per la libertà di tutti i mondi, non solo del suo. Molti altri personaggi sono ben delineati, e si affrontano temi importanti come la democrazia, mostrando anche crudelmente la morte di diversi protagonisti. E poi c'è l'entrata spaventosa dell'Arcadia, la minacciosa nave spaziale che sa emozionare. Alla fine, nonostante una certa ingenuità infantile, il film merita una sufficienza. Voto: 6

Barefoot Gen (1983)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Adottando pienamente lo stile dell'animazione degli anni '80, Mori Masaki ha creato con "Barefoot Gen" uno degli Hiroshima-Movies più inquietanti e profondi che siano mai stati realizzati. Il film è intriso di umanità e speranza, ma non esita a mostrare senza censure le atrocità della guerra (la sequenza dell'esplosione della bomba, di tre minuti, lascia senza fiato). Nonostante alcuni momenti di tragica compiacenza che ne impediscono il raggiungimento di vette supreme, rimane un'opera imprescindibile e di grande valore educativo per la sua franchezza nel rappresentare l'orrore. Essendo anche un resoconto autobiografico dell'autore del manga, l'intensità e la disperazione sono palpabili, e sebbene l'esasperazione sia presente, rimane contenuta nella prima parte (la seconda parte seguirà tre anni dopo). "Barefoot Gen" offre lo sguardo innocente di un bambino sull'olocausto nucleare, un viaggio emotivo simile a quello di "Una tomba per le lucciole", ma con un filo di speranza in più. La narrazione è eccellente, bilanciando leggerezza e tragedia. Questo cartone storico merita sicuramente la visione, purché non ci si aspetti troppo in termini di qualità dei disegni. Voto: 7

La leggenda del serpente bianco (1958)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - "La leggenda del serpente bianco", primo lungometraggio anime a colori distribuito fuori dal Giappone, è una tenera favola animistica basata su una famosa leggenda cinese. In essa, il destino premia la purezza di chi ama la natura e gli spiriti che ne fanno parte, in questo caso con il dono dell'amore. È anche un monito morale contro la superstizione e l'odio, vinti solo dall'amore. Nonostante il character design datato, i protagonisti non sono brutti; il ritmo rallenta a tratti, e le musiche tradizionali-popolari sono piacevoli, anche se non tradotte come quelle Disney. Un difetto è che il film dovrebbe essere completamente in italiano, ma è parzialmente in giapponese con sottotitoli, un dettaglio perdonabile. La voce del protagonista maschile sembra quella di un adolescente, mentre quella femminile suona più matura, non in linea con l'aspetto giovanile e l'atmosfera fiabesca. Tuttavia, rimane una storia d'amore dolce, diretta e genuina, un film da apprezzare per il suo significato "storico" nell'animazione giapponese. Carino e degno di nota. Voto: 6+

Le ali di Honneamise (1987)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Visivamente affascinante e ben realizzato (evidente segno di un alto budget dell'epoca), il film non riesce tuttavia a coinvolgere pienamente. "Honneamise" soffre di un eccesso di elementi (guerra, religione, crudeltà umana, intrighi politici, ecc.) che lo rendono un'opera troppo carica per essere efficacemente narrata in circa due ore di lungometraggio animato. Il messaggio pacifista del finale è lodevole, ma viene sopraffatto da una sceneggiatura claudicante e mal strutturata che, insieme alla regia inesperta di Hiroyuki Yamaga, non mantiene l'interesse dello spettatore. È un peccato, considerando la qualità audiovisiva del film, che vanta una meticolosa attenzione ai dettagli, un'animazione sorprendente, design dei personaggi piacevoli e una colonna sonora accattivante. Purtroppo, questi elementi non sono sufficienti a sostenere il film da soli, portandomi a dare un giudizio appena sufficiente. Il film è da vedere, per momenti divertenti e piacevoli, ma in sostanza rappresenta un rimprovero all'umanità intera, necessario ma poco efficace. Voto: 6

Venus Wars (1989)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Basandosi sulla prima parte del manga Venus Senki, scritto e diretto dallo stesso autore Yoshikazu Yasuhiko, il film omonimo del 1989 si distingue per le sue eccellenti animazioni e l'imponente rappresentazione delle battaglie, pur non raggiungendo il livello di memorabile. Il contesto degli eventi è prevedibile, e per tutta la durata del film prevale un senso di rabbia giovanile che ricorda "Akira", e in alcune occasioni ne emula le caratteristiche. Tuttavia, è da segnalare la psicologia dei personaggi poco convincente, una sceneggiatura mediocre (che sembra messa insieme alla rinfusa), e una narrazione che, a un certo punto, non offre più motivi validi per mantenere l'interesse. Inoltre, la durata prolungata degli scontri armati occupa gran parte del film, oscurando gli altri elementi. In conclusione, è un film presentabile, ma con una trama non del tutto originale, che si attiene ai canoni tipici dei film di guerra, con i loro sconvolgimenti, tragedie e speranze, ma risulta anche dispersivo. Alla fine, è comunque accettabile, nel classico stile "senza infamia e senza lode". Voto: 6

Wicked City - La città delle bestie incantatrici (1987)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/04/2024 Qui - Conosciuto anche come "La città delle bestie" e erroneamente classificato come hentai, cioè un anime a contenuto pornografico, "Wicked City" (ispirato a un romanzo di Hideyuki Kikuchi) è in realtà un thriller oscuro e violento, con marcata impronta horror e alcune scene sessuali piuttosto esplicite, senza tuttavia cadere nel genere hard-core. In breve, è un'opera di qualità discreta, una rappresentazione ancora grezza delle idee innovative che il regista Yoshiaki Kawajiri (al suo debutto in solitaria) perfezionerà e plasmerà magistralmente in "Ninja Scroll". La qualità delle animazioni è accettabile per l'epoca, risultando abbastanza fluide e realistiche, e la creazione delle creature demoniache, capaci di trasformazioni ben congegnate, è notevole. Alcune situazioni risultano però prevedibili e non aggiungono valore a una sceneggiatura già debole, e anche il tema trattato manca di originalità, con personaggi che si conformano agli stereotipi del genere. L'uso dei colori e le ambientazioni sono tuttavia interessanti. Merita una visione, ma è raccomandato soprattutto ai veri appassionati e agli amanti dell'horror. Voto: 6,5

Speciale Retro Anime

Post pubblicato su Pietro Saba World il 12/04/2024 QuiForse l'avrete notato, ma da gennaio ho ripreso il mio viaggio nell'animazione giapponese, iniziando con un film "moderno" al mese, che guarderò e recensirò fino a dicembre, e ora con una collezione di film "vintage", qui chiamati "retrò", che ho visto e recensito per l'occasione. Ho visto nove film, in realtà dieci, alcuni difficili da reperire, ma grazie a Youtube ho potuto vedere senza problemi Barefoot Gen, disponibile con sottotitoli, e Wicked City, disponibile in italiano. Ho trovato gli altri cercando su vari siti, mentre l'ultimo che ho menzionato, insieme a Venus Wars, sono entrambi disponibili nella sezione "Anime Generation" a pagamento di Prime Video. Su Prime, fino a poco tempo fa, erano disponibili anche Capitan Harlock e La grande avventura del piccolo principe Valiant, così come La leggenda del serpente bianco e Cowboy Bebop - Il film, ma ora non più, perché "This video is currently unavailable to watch in your location". Secondo la ricerca Google, invece, sono introvabili su piattaforme legali sia Ninja Scroll che Le ali di Honneamise. Tuttavia, se foste veramente interessati, contattatemi in privato e potrei aiutarvi. Ritornando al discorso precedente, il decimo film che ho visto è stato Interstella 5555. Nonostante sarà incluso nel conteggio totale, ho scelto di non recensirlo poiché si presenta più come un lungo videoclip che come un film d'animazione. La grafica è gradevole ma non particolarmente coinvolgente, e la trama è assente, dato che il film è un omaggio all'album Discovery dei leggendari Daft Punk, che purtroppo si sono recentemente sciolti. All'epoca, nel 2003, mi limitai a guardare il video di One more time, ma ora ho avuto l'opportunità di vedere l'intero film d'animazione, diretto tra gli altri da Leiji Matsumoto, creatore di Capitan Harlock e Galaxy Express 999, e privo di dialoghi (disponibile con un abbonamento premium su Prime o gratuitamente su Youtube). Musicalmente, il film è ben orchestrato, anche se dopo le prime quattro canzoni, le successive iniziano a perdere qualità e diventano ripetitive. Narrativamente, è piuttosto semplicistico e troppo ottimista. Il connubio tra audio e video non raggiunge mai vette elevate e gli ultimi venti minuti risultano piuttosto noiosi. In conclusione, è un esperimento interessante, ma considerati i talenti coinvolti, si poteva aspirare a qualcosa di più. Rimane comunque un piccolo cult, come i 9 Anime qui menzionati, tra cui spiccano due curiosità: la presenza di due film dello stesso regista e la figura di Capitan Harlock, creato dal già nominato Leiji Matsumoto.