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martedì 30 aprile 2024

Spenser Confidential (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Quinto film per Mark Wahlberg con il regista Peter Berg, un riuscito e lineare buddy movie adrenalinico e movimentato. La trama è piuttosto classica con poliziotti corrotti, altri accusati ingiustamente, con i protagonisti che, con le buone, ma soprattutto con le cattive, cercano di rendere giustizia alla memoria di un poliziotto ucciso anni prima e ingiustamente accusato. Non si vedono certo situazioni o cose nuove, ma quello che si vede fa divertire con intelligenza. Apprezzabile il feeling tra Whalberg e Winston Duke, mentre il grande Alan Arkin (purtroppo recentemente scomparso) appare più defilato, ma il suo contributo ugualmente importante ai fini della storia, banale ma onesta. Tutto sommato non male, anche se al cinema (perché qui Netflix produce) il regista aveva dato prova di sapersi impegnare molto di più. Voto: 6 [Netflix]

lunedì 31 agosto 2020

Il mistero della casa del tempo (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/08/2020 Qui - Abbandonato o semplicemente, si spera, messo da parte il genere horror in cui si è quasi sempre ben distinto in qualità di regista sin dai tempi del valido esordio di Cabin FeverEli Roth si dà al fantasy (dopo la parentesi action con Death Wish), cercando di divenire una volta tanto il regista di tutti e per tutti. Di fatto il film (adattamento cinematografico del romanzo La pendola magica del 1973 scritto da John Bellairs ed illustrato da Edward Gorey), forte di un cast nutrito di nomi piuttosto famosi e non così scontati (Cate Blanchett su tutti, diva piena di classe e dunque qui sin sprecata, mentre Jack Black risulta sempre perennemente e coerentemente se stesso, mentre fa piacere rivedere il lynchano Kyle MacLachlan, seppur sciupato in un filmetto del genere), anziché tendere alla platea più vasta, andrebbe severamente vietato ai "maggiori di anni", tanto è puerile e futile la storiella che regge tutto il grande apparato scenico, sfavillante ma scontato, visto mille altre volte e non proprio in grado di destare nemmeno per un attimo alcun istante di meraviglia o di sorpresa. Si procede pertanto tra bambini saputelli, adulti maligni e perfidi sino alla caricatura, situazioni sopra le righe che tuttavia si ripetono stancamente senza mai riuscire un attimo a farci tornare addosso la meraviglia dell'essere o sentirsi un po' bambini. Voto: 4

venerdì 14 dicembre 2018

Knock knock (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/03/2016 Qui - Prima di cominciare la recensione è necessario una precisazione importante, Knock knock non è assolutamente un film horror (come vuol farsi credere), è un intrigante e sensuale thriller perché è innegabile che il film attiri attenzioni e pulsioni, difficili da nascondere. Il film (del 2015 remake di un film del 1977, Death Game) è scritto, diretto e prodotto da Eli Roth, con protagonista uno stralunato ma convincente Keanu Reeves. La storia del film è quella di un uomo (Evan Webber, un architetto) che pare aver avuto tutto dalla vita: ha una moglie bella e affermata, due bei figli, una casa meravigliosa che ha progettato lui stesso. Durante un fine settimana da solo (proprio il giorno della Festa del Papà), Evan vede la sua tranquilla esistenza interrotta dall'arrivo improvviso di due ragazze (giovani e avvenenti donne) apparentemente innocenti, ma che dopo averle ingenuamente accolte in casa, trasformeranno la sua vita da sogno in un incubo a occhi aperti. Perché al primo impatto le due ragazze appaiono sì molto carine, molto educate e rispettose ed Evans si lascia conquistare dalla loro spontanea gentilezza e freschezza giovanile, ma dopo molto tempo di chiacchiere e di tentazione, da parte delle due sconosciute (gioviali e disinibite), il tutto avrà conseguenze inaspettate, nell'unica volta che pensava di essersi lasciato andare ad un momento di debolezza, provocato dalle insistenze delle due giovani che non sembravano voler altro che il suo corpo, infatti lui cerca di resistere quanto può, ma poi capitola e il triangolo amoroso viene consumato. Arriva mattina e le due tentatrici sono ancora in casa. Il loro comportamento però è diverso, diverso e strano rispetto alla sera precedente, e come si può immaginare non vogliono più lasciare la calda casa di Evan, che, giustamente vuole farle uscire il più presto possibile. Da qui il film accelera, prende il volo, perché si scatena il 'pink inferno': le ragazze gli demoliscono casa, poi fanno scempio delle preziose sculture della moglie e alla fine lo accusano di essersi approfittato di due minorenni, accusandolo di adulterio e pedofilia, giudicandolo colpevole, distruggendogli così l'esistenza. Perché l'uomo, come è giusto aspettarsi, si dimostra inadeguato alla situazione e, preso dall'imbarazzo di dover rispondere alle chiamate dell’ignara consorte e difendersi dalle provocazioni delle due lolite, finisce per perdere sensi e onorabilità.