Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/08/2024 Qui - L'ambientazione prevale sulla storia, immersa in una Roma notturna e sempre in fermento, quella delle periferie e dei meno fortunati. La narrazione presenta alcune debolezze e non raggiunge l'eccellenza di Suburra, nonostante la regia di Stefano Sollima sia sempre incisiva. Anche in questo caso troviamo personaggi corrotti e privi di moralità, o in cerca di redenzione personale: spicca il poliziotto interpretato da Adriano Giannini, che torna finalmente in un ruolo di rilievo. La colonna sonora dei Subsonica è opinabile, nonostante abbia vinto un David di Donatello nell'ultima cerimonia. In definitiva, un film discreto. Voto: 6+ [Sky/Netflix]
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venerdì 30 agosto 2024
Adagio (2023)
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martedì 30 aprile 2024
Senza rimorso (2021)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2024 Qui - Dopo una missione in Siria, il marine John Kelly si lancia in una missione personale per vendicare la morte della moglie, avvenuta al suo ritorno. Seguendo le orme di Jack Ryan, un altro noto personaggio di Tom Clancy fa il suo ingresso sullo schermo in un film d'azione diretto da Stefano Sollima. Il regista italiano offre un intrattenimento puro con sequenze d'azione ben orchestrate e una solida direzione di un cast che ha come protagonista il convincente Michael B. Jordan. Il film è piacevole, nonostante una trama abbastanza prevedibile (sceneggiatura poco ispirata, come del resto i dialoghi all'interno di essa) e personaggi non particolarmente approfonditi. Voto: 6 [Prime Video]
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venerdì 14 agosto 2020
Soldado (2018)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/08/2020 Qui - Il grande salto in terra americana non scompone Stefano Sollima, capace di estrarre dal suo background (soprattutto) televisivo (Suburra era comunque gran cinema italiano) una serie di accorgimenti mirati a rendere Soldado, sequel ufficiale del Sicario di Denis Villeneuve, un film intricato il giusto e soprattutto efficace nell'equilibrare gli aspetti più adrenalinici con gli indispensabili intermezzi votati alla definizione dei protagonisti. Orfano delle incertezze morali di Emily Blunt, splendida protagonista del precedente intermezzo filmico, il regista romano affronta una sceneggiatura (rispetto al lavoro di Villeneuve) meno brillante dal punto di vista intimo, più votata all'azione in cui messa in scena e tensione sono rese in modo apprezzabile. Tuttavia i momenti di stanca purtroppo non vengono totalmente azzerati, rendendo la storia a tratti farraginosa seppur mai banale nel porre l'accento su tematiche di scottante attualità. Strumentalizzazione, insabbiamenti e definizione di un confine inesistente tra obiettivo finale ed etica consentono al cast (Benicio del Toro, Josh Brolin e Jeffrey Donovan ricoprono nuovamente i ruoli che avevano già interpretato nel precedente film, affiancati da Catherine Keener e Matthew Modine, nonché dalla giovane e bella Isabela Moner) di creare ingannevoli artifizi con consumata maestria. In vista del probabile terzo capitolo si lascia qualcosa di troppo in sospeso, insistendo inoltre su colpi di scena alla ricerca di un sensazionalismo di cui non si sente il bisogno. Soldado si lascia comunque apprezzare per solidità e coesione narrativa (efficacissima la colonna sonora di Hildur Guðnadóttir, la vincitrice dell'Oscar per quella composta per il film Joker), cesellato su uno script non proprio scorrevolissimo ma dalle rare sbavature, dopotutto la sceneggiatura è ad opera di Taylor Sheridan, lo stesso del Sicario originale, ma pure responsabile dei suggestivi Hell or High Water, e Wind River, qui pure regista, non uno qualunque insomma. Voto: 7
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sabato 6 aprile 2019
Suburra (2015)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 07/11/2017 Qui - Ambientato a Roma e con accadimenti storici realmente successi sullo sfondo, Suburra, film del 2015 diretto da Stefano Sollima, tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, è un intreccio pericoloso tra malavita, Stato e Chiesa. Non a caso la Suburra era un quartiere dell'antica Roma in cui criminalità e politica si incontravano segretamente. Il regista infatti, partendo dall'omonimo romanzo e da freschi fatti di cronaca, (anche se il libro è uscito prima dell'inchiesta di Mafia Capitale, cosa fa decadere la definizione di film di denuncia, anche perché gran parte di quello che viene raccontato è cosa ben nota da anni) ci conduce in quell'intercapedine oscura in cui politici e criminali sono seduti ancora allo stesso tavolo. E lo fa eliminando ogni figura poliziesca di indagine per lasciare il campo alle immagini forti dei personaggi che governano la città di oggi. E lo fa non facendo sconti, ogni personaggio dimostra difatti il pericoloso decadimento morale di Roma e del nostro paese attuale. Dopotutto la Suburra/Gomorra di Sollima è popolata da personaggi cinici e violenti senza moralità e senza spiragli di redenzione, che si muovono in una Roma piovosa e inestricabile, in cui ogni situazione sembra affogare nelle pozzanghere e i politici urinano letteralmente sulle persone. Inoltre viene evidenziato come ogni episodio anche fortunoso può decidere un legame di ricatti e soprusi tra i più alti livelli economici e politici e la bassa manovalanza malavitosa. Infine il film è incorniciato da due abbandoni "paterni", non a caso è dedicato dal regista al padre Sergio, e racconta altresì l'assenza (o la defezione) delle figure maschili di riferimento nella società italiana, attraverso le avventure di un gruppo di uomini cui viene continuamente ripetuto di non essere all'altezza del proprio genitore.
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