lunedì 4 marzo 2019

Il sapore del successo (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/03/2017 Qui - Il protagonista de Il sapore del successo (Burnt), film del 2015 diretto da John Wells (I segreti di Osage County) e scritto da Steven Knight, è una specie di Gordon Ramsey con un passato tormentoso alle spalle. Adam Jones, questo è il suo nome, uno chef da due stelle Michelin che ha attraversato un brutto periodo, finendo in un gorgo tutto droga donne alcol. Ma, una volta liberatosi dalle sue dipendenze, torna alla ribalta con un nuovo ristorante e un solo obiettivo, ottenere la terza stella Michelin. Protagonista assoluto di questa pellicola è Bradley Cooper (credibile quanto basta), qui ancora una volta alle prese con personaggi dal carattere estremo e poco equilibrato, che si conferma un attore di talento, a cui il regista affianca la talentuosa Sienna Miller, con la quale riesce a ricreare la stessa chimica di American Sniper, interprete che riesce benissimo a tenere testa al suo comprimario. E quindi, dopo aver raccontato di una famiglia allo sbaraglio, questa volta si concentra su un cuoco anch'esso allo sbaraglio che cerca di tornare alla ribalta, e il suo talento registico si conferma, poiché riesce a rendere questo film culinario sufficientemente incisivo, delineando benissimo il suo protagonista, per cui la cucina ha un valore ben preciso, e quindi sono giustificabili le (forse troppe) inquadrature sui numerosi piatti di cucina. La regia infatti non fa altro che rafforzare il mordente della pellicola, regalando stuzzicanti inquadrature, un montaggio frenetico e accattivante, e una colonna sonora che accresce la tensione del film. Ma nonostante questo e nonostante mi sia moderatamente piaciuto, il film non è un granché, cioè intendiamoci per quanto riguarda il lato culinario è molto apprezzabile e ben girato, ma dal punto di vista della sceneggiatura e di come i personaggi evolvono stenta un po'. Quello che manca alla pellicola insomma è forse la scintilla della sorpresa, tutto difatti appare prevedibile fin dall'inizio, quando il protagonista appare con il suo atteggiamento sprezzante e la terza stella sembra già nelle sue tasche.
Le vicende che si susseguono poi, accadono tutte troppo in fretta, non fai in tempo a metabolizzare un accaduto che il regista te ne "spiattella" un altro subito davanti. Lo spettatore non riesce a percepire granché il tempo che passa, quanto ne passa da una vicenda all'altra o quale sia il grado di difficoltà che il protagonista incontra per arrivare ad un certo punto, tra avversari chef, critici Michelin o vecchie conoscenze in cerca di denaro. Da questo punto di vista sono rimasto abbastanza deluso, perché conoscendo pellicole (più che discrete) in cui qualcuno cade e deve cercare di tirarsi su e affrontare un percorso di "recupero", fino a portarlo ad una rivincita, qui invece il tutto si percepisce in maniera troppo labile, non so se per la durata troppo breve del film, o per la non perfetta diluizione dei tempi. Anche se, in ogni caso, Il Sapore del Successo rimane un buon film sulla cucina e su tutto il mondo che si trova dietro i fornelli dei grandi ristoranti, perfetto se si vuole passare un'oretta e mezza a sbavare dietro le 'zummate' su piatti esteticamente ineccepibili e invitanti. Poiché il film è un prodotto di intrattenimento ben costruito e con il merito di rappresentare (in maniera realistica) la competizione che regna oggi nel mondo della cucina di alto livello, dove personaggi alla Adam continuano a moltiplicarsi a ritmo vertiginoso nelle cucine dei grandi ristoranti, finendo poi di regola in qualche programma televisivo. Comunque decisamente scarna è la prima parte, molto più ricca (anche se troppo frenetica, nevrotica) di contenuti la seconda nella quale si svolge in pratica l'intera trama del film. Trama e storia, che lascia da parte alcuni temi importanti (tra cui proprio il riscatto di cui parlavo all'inizio) e senza approfondire adeguatamente (nessun informazione o immagini chiarificatori), in cui anche molte star di alto e medio livello (ad esempio Uma ThurmanEmma Thompson, il nostro Riccardo Scamarcio, che per fortuna non fa niente di importante) sparpagliate di qua e di là come prezzemolo (per restare in tema), risultano di fatto leggermente sprecate. In definitiva però, ma senza esagerare troppo anche nei giudizi, Il sapore del successo è quindi un bel film, con un colpo di scena ben pensato e ben piazzato (anche se scontato), ma che non annoia il pubblico e che fa amare la cucina raffinata e a volte troppo ricercata, e che infine si distingue soprattutto per il cast di supporto, perché oltre a quelli già citati, ci sono da segnalare inoltre, Alicia VikanderDaniel BruhlOmar Sy e Matthew Rhys, senza dimenticare Lily James. Insomma una tavola ricca e davvero niente male per un film stuzzicante e sufficientemente riuscito. Voto: 6,5