giovedì 7 marzo 2019

Hardcore! (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 24/04/2017 Qui - Attenzione quando cercate questo film, cercatelo per intero, ovvero Hardcore Henry, perché Hardcore!, film del 2015 scritto, diretto, co-prodotto ed interpretato da Ilya Naishuller, che ha preso spunto da videoclip del suo gruppo musicale (diretti dallo stesso Naishuller, frontman della band), a discapito del nome, è un film action innovativo, originale e completamente girato in soggettiva, cosa che da vita, tra violenza, ironia e divertimento, ad uno strano nuovo genere dell'action-movie. L'esperienza è infatti quella di un videogioco portato con genialità di scrittura e di montaggio nel cinema. Perché Hardcore! è un fiume in piena di trovate e di situazioni, subisce una svolta scenica ogni cinque minuti, e riesce a non annoiare spesso esplodendo la materia narrativa (comunque esile) e sacrificandola alla ricerca dell'adrenalina pura, anche se in ogni caso prima di dire che questo film ha una trama scialba, che la sceneggiatura semplicemente è un pretesto per una dose infinita di violenza, ecc ecc, dobbiamo considerare in primis a chi è diretto, non dico necessariamente "giovani", ma almeno a chi ha un esperienza di videogiochi sparatutto in prima persona come Call of Duty per esempio (e io modestamente ce l'ho). Detto ciò, è ovvio che sto film non vi piacerà se credete di assistere ad una pellicola diversa. Se invece lo vedete con l'idea di godervi 90 minuti di adrenalina, avete fatto tombola. Perché Hardcore! è soprattutto questo, intrattenimento. È un giro su una giostra di poco meno di due ore, montagne russe, perché russa è la produzione ed è da vivere senza aspettarsi troppo approfondimento. Poiché questo non è per niente un film da cui ci ricavi un insegnamento, ma è un film che ti regala un'emozione, la stessa che potrebbe provare un amante di moto a correre a 320 km/h o un paracadutista a lanciarsi da 10000 metri. Il tutto condito da una vena di ironia e di sano trash (da segnalare in questo senso l'utilizzo della canzone "Don't Stop Me Now" dei Queen in una scena di multipli omicidi, geniale). Di omicidi qui si parla difatti, poiché immaginando un videogame, Hardcore! è un FPS (First Person Shooter) quasi in tutto e per tutto.
Il film infatti rappresenta una esaltazione delle facoltà robotiche di un uomo qualsiasi, che farà (e ha fatto per tanti giocatori) della violenza e delle sparatorie le sue uniche compagne di vita. Il protagonista non parla e i primi minuti sono quasi un tutorial, la storia lascia parecchio a desiderare, non perché non sia a suo modo affascinante, ma solo in quanto è poco approfondita. Dal momento in cui il protagonista si sveglia, le informazioni forniteci sono quelle minime per capire cosa stia succedendo. Henry è un cyborg. Henry ha diversi nemici. Henry è braccato. Henry deve salvare sé stesso e la donna che ama. Il resto, cioè l'esperienza del film, è vissuto tutto in prima persona, grazie all'uso della "GoPro" e alle prodezze (pazzesche) dei molti stuntman che hanno contribuito alla realizzazione di Hardcore!. La sua missione ovviamente è uccidere più mercenari che può, proprio per salvare la "moglie" (e che moglie, che donna, Haley Bennett) rapita da un pazzo con poteri paranormali e che rappresenta il mostro da sconfiggere nell'ultimo livello. E man mano che la storia procede, Henry acquisisce armi, energia e informazioni che gli vengono date da un (stranissimo e casinista) suggeritore che compare ad ogni scena (non mancano infatti alcune situazioni quasi comiche, con l'abilissimo uso dei cloni del fantomatico Jimmy, Sharlto Copley, già perfetto transformers nel remake di A-Team). E come in un gioco dal ritmo incalzante, Henry deve continuamente scontrarsi con mercenari e assassini senza soluzione di continuità. E se all'inizio la soggettiva può sembrare straniante, dopo i primissimi minuti non solo ci si abitua, ma ci si ritrova in una zona ben conosciuta, per intenderci quella dove le stesse cose le vediamo con un pad (o tastiera+mouse) in mano, nelle mani.
Così, Henry s'arrampica, salta, spara e fa a cazzotti e noi siamo trascinati nell'esperienza in prima persona. Non è empatia, non senti il dolore provato dal protagonista, perché mai ne vediamo il viso e sappiamo come l'espressione sia fondamentale per calarci nei panni di un personaggio. No, quella non c'è, ma invece abbondano risate ed esaltazione. La cosa funziona bene, malgrado qualche problema risolto grazie a tagli opportuni in grado di rendere le sequenze mai troppo pesanti, e ti ritrovi spesso a sorridere di quanto vedi. L'ultra-violenza (e il sangue) c'è e si vede, ma mai arriva al punto da disgustarti. Abbondano, invece, le citazioni sia dagli Sparatutto (Doom e Call Of Duty, ma anche Bullet Storm) e alcune raffinatissime da altri media, come Sin City o alcuni film di Quentin Tarantino. Ecco, Hardcore! potrebbe essere una pellicola del regista di The Hateful Eight, se questi fosse abituato a lavorare con un'ascia pesante e non in punta di fioretto. Intendiamoci, questo film è lontano dall'essere una pietra miliare o un capolavoro. È, piuttosto, figlio dei video di parkour su Youtube, ma la bravura del regista Ilya Naishuller sta nel prendere quella formula già rodata e arricchirla, facendola durare molto più di pochi minuti e rendendola mai stancante. In un turbinio di esplosioni, inseguimenti, armi sempre più grosse, cyborg assassini, prostitute armate di katana, salti e voli mozzafiato, tutto quanto potete fare è arrendervi al vostro ego e godere della vista offerta da Hardcore!. Poiché parla alla nostra parte più fanciullesca, al bambino egoista ed egocentrico desideroso solo di sfogare i suoi più bassi istinti e, in qualche modo, l'esperienza può risultare catartica. E divertente, in quanto il film non si prende mai sul serio. Gioca con gli spettatori e il regista sembra essere conscio della facilità con cui essi capiscono come andrà a finire. Ma nonostante ciò grazie alla musica trascinante e soprattutto alla regia, intensa, fluida e ben ritmata, il regista fa centro.
Ilya Naishuller ha infatti avuto la capacità di utilizzare la scrittura del gioco insieme ai codici della regia cinematografica per inchiodare lo spettatore alla poltrona e non lasciargli mai  un momento di pausa fra una scena e l'altra. Per ovvie ragioni molte scene del film sono girate in edifici diroccati e, sebbene l'ambiente a volte stoni, basta pochissimo a farti scordare le incongruenze. Insomma, per quanto la critica potrà stroncarlo, quanto rimane alla fine di Hardcore! è la sensazione piacevole d'aver speso del tempo, ma senza sprecarlo e divertendosi. Poiché anche se sembrerebbe che la scrittura del gioco abbia inglobato il film, costruendo uno spettacolo di genere, in verità non è così, il film mantiene la sua identità perché il montaggio mantiene il giusto ritmo, realizzando così un buon film di azione con molti tratti di originalità, inoltre la scrittura lascia spazio alle esigenze del personaggio e della sua personalità che deve integrarsi con una storia in evoluzione. E, infine, la fotografia e la tecnica con la quale è girato il film, permettono alla storia di rimanere sempre in bilico fra il gioco e il film, migliorando, a parer mio, la tecnica utilizzata in film simili come, ad esempio, Sin City di Robert Rodriguez. Nel suo genere, sperimentale infatti, Hardcore! è un piccolo capolavoro da vedere anche per coloro che hanno un ricordo lontano dei videogiochi. Perché il film, cafone, casinista, a tratti ironico, pur non eccellendo nella trama riesce a esaltare quel desiderio di immortalità e ultra-potenza (ed altro ovvio che qui non viene "provato"..) che un po' tutti nella vita vorrebbero sperimentare. Certo, quest'idea forse non è innovativa, ma di sicuro risulta molto efficace, anche se si poteva e doveva osare di più soprattutto nello stile e nei colori, nonostante qualcosa in questo senso c'è. E quindi, se avete avuto una settimana pesante o, semplicemente, avete un po' di tempo da passare con gli amici più "caciaroni" di sempre, considerate Hardcore! il film più adatto allo scopo, onesto e di poche pretese, ma perfettamente in grado di fare il suo lavoro. Certamente consigliato a tutti color che hanno amato gli FPS anni dei primi duemila, ma anche a tutti quelli che amano i film testosteronici con esplosioni e belle donne, ma anche tanti altri che amano il genere e l'azione dura e cruda. Voto: 7+