Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 06/04/2017 Qui - Il regista di film cult degli anni '90 come Il Corvo e Dark City, ma anche i discreti recenti Io, Robot e Segnali dal futuro, un cast stellare che sfoggia i nomi di attori di enorme talento (dimostrato più volte) quali Nikolaj Coster-Waldau, Geoffrey Rush, Gerard Butler e Brenton Thwaites, una storia fantasy-epica che avrebbe dovuto echeggiare la maestosità e la grandeur della mitologia egizia. Tutte le premesse lasciavano presagire per il meglio e tutto prometteva che avremmo avuto a che fare con un prodotto di buon livello. Ovviamente tutte le nostre, mie aspettative sono completamente disattese e il prodotto finale che ci ritroviamo è una spanna più in giù della minima sufficienza. Poiché se un titolo troppo generico Gods of Egypt (film del 2016 diretto da Alex Proyas) da un lato potrebbe attrarre spettatori, facendo leva su uno spettacolare effetto sorpresa, dall'altro rischia seriamente di nascondere un film inconcludente, che alla fin fine non dice assolutamente nulla. Purtroppo il film appartiene a quest'ultima tipologia. Una trama confusa, intrecciata male e a volte a caso, sembra infatti sposarsi con la voglia morbosa di spettacolarità, in cui gli effetti speciali sembrano predominare sia sulla recitazione (decisamente mediocre) sia sulla sceneggiatura (molto, ma molto elementare). Una sceneggiatura che, sebbene esposta in modo lineare, racconta in modo abbastanza caotico la storia di quando Osiride, dio che vigila sul popolo del Nilo, decise di lasciare il regno nelle mani del figlio Horus, ma il fratello Set, accecato dalla rabbia, usurpa il trono con la forza, uccidendo il padre e accecando il legittimo erede. Sfuggendo al crudele dominio di Set però, un mortale, il ladro Bek, cerca la prigione di Horus per liberare il dio e liberare così la sua amata e il popolo d'Egitto.
Gods of Egypt in ogni caso è molto affascinante formalmente, ma è assai carente nello script, dato che con la mitologia egizia a poco a che fare, anche se di contro il genere fantasy fuso alla mitologia può affascinare e coinvolgere (anche e soprattutto grazie ai bravissimi e belli attori, uomini, bellissime donne, giovani e meno giovani, che regalano veramente un bel vedere), ma al di là dell'estetica (molto computerizzata) c'è davvero pochino. Il film difatti, dalla prima all'ultima inquadratura, consiste in una carrellata di effetti speciali (sonori e visivi) realizzati abbastanza male, la grafica è quasi del tutto pessima e di basso livello. Pare insomma di aver a che fare con un film dal budget inesistente, eppure per la creazione e realizzazione di tale disastro cinematografico sono stati investiti 140 mln di dollari. Non è dato sapere dove siano stati spesi esattamente, ma di certo non nella creazione di una grafica decente, e di effetti speciali che meritavano maggior precisione e attenzione ai dettagli. Purtroppo invece il tutto risulta piuttosto approssimativo e molto poco coinvolgente. E se da una parte gli effetti speciali risultano cosi mal realizzati, almeno la storia doveva, e poteva, fungere da colla portante e dare quel minimo di spessore emotivo, coinvolgendo gli spettatori nel susseguirsi della vicenda. Anche in questo caso ci troviamo purtroppo davanti ad una storia inconsistente, spalleggiata da uno script che fa acqua da tutte le parti, e dove c'è soltanto l'ennesima parata di assurdità mescolate insieme.
Morti che vagano nell'aldilà ma ovviamente ritornano, Dei infallibili e indistruttibili che non riescono a combinare niente senza l'aiuto dei comuni mortali (a tal proposito il personaggio è davvero assurdo, ad un certo punto ho pensato che in realtà fosse una sorte di reincarnazione di un qualche dio...invece era solo un ragazzino iper-fortunato e resistente, che prende tante di quelle botte da far invidia a qualsiasi supereroe odierno...bah), il super villain Seth che dovrebbe essere indistruttibile ma che appena si scontra col nipote Horus perde miseramente nonostante l'accumulo di poteri al quale abbiamo assistito per tutto il film, divinità come Ra che sembrano essere tutto tranne che onnipotenti (la stessa sua rappresentazione, a metà strada tra Saruman e il Genio delle Tartarughe di Goku, deraglia verso il ridicolo, più che indirizzarsi verso un'epos degno di questo nome). Tutta la pellicola perciò lascia un inevitabile senso di frustrazione, come se si assistesse ad un film grottesco o caricaturale ma sapendo che non è quella la vera intenzione del film. Le battute non divertono e non alleviano il pubblico, la recitazione è altresì talmente blanda e superficiale da risultare imbarazzante e stentata, gli attori inesperti e quei pochi navigati non lasciano l'impronta, i dialoghi sono scialbi, banali, talvolta insensati e talvolta terribilmente stupidi. L'ironia è forzata, fuori luogo, inusuale in un film epico. Tale genere cinematografico, infatti, non consente all'eroe battute di spirito o grottesche situazioni di scherno, ma solo scene solenni in cui il dolore e il pathos vengono rappresentati con grande efficacia. Le scene d'azione sembrano copiate da un videogame vecchio di qualche anno e invece che incalzare l'interesse del pubblico non fanno altro che aumentare il tasso di noia e stanchezza (si nota chiaramente la ricostruzione al computer, i dettagli sono confusi e poco definiti).
Il film insomma non intriga per niente, è abbastanza scontato e non offre colpi di scena degni di nota, ma soprattutto si prende poco sul serio. Gli effetti speciali poi, come detto, lasciano davvero molto a desiderare. Da capire poi chi ha preso la discutibile scelta di raffigurare gli dei come (brutti) Transformers...da galera. Difatti mi è sembrato a tutti gli effetti un film Young-Adult nato male e cresciuto peggio. Uniche note positive, per me, la raffigurazione dell'aldilà e di Anubi, alcuni costumi, l'aspetto del leviatano, i serpentoni (anche se esagerati) e poco altro, ma anche gli aitanti 'Dei Egiziani' Gerard Butler (per l'occasione meglio palestrato del solito e più cattivo che mai nel ruolo di Set) il danese Nikolaj Coster-Waldau, (Horus) che sembra trasportato nella storia direttamente dal 'suo' Trono di Spade-Game of Thrones e il giovane attore australiano Brenton Thwaites (Beck), senza dimenticare le bellissime attrici Courtney Eaton (Zaya), che alla sua vista mi sono sciolto, anche dopo che ho scoperto essere Cheedo "la fragile", una delle Cinque Mogli di Immortan Joe in Mad Max: Fury Road, la francese Elodie Yung (Hathor, la sexy Dea dell'amore), ma a parte questo il resto è decisamente noia, anche se il film per il suo ritmo frenetico si lascia tranquillamente vedere. In definitiva, Gods of Egypt è una di quelle catastrofi annunciate in partenza, di cui non se ne sentiva il bisogno e di cui ci si domanda come abbiano potuto finanziare con cosi tanti soldi un prodotto di questa mediocrità imbarazzante. Meglio evitare di vederlo, perché è un film che sicuramente cadrà nel dimenticatoio, nonostante lo spettacolo e le ambientazioni visivamente spettacolari. Comunque sia, continuerò a sperare che vengano fatti altri film con protagonista la civiltà Egizia, perché è stata sempre una delle mie preferite. Sperando ovviamente in un risultato migliore di questo, perché quasi quasi potrei rivalutare Exodus: Dei e Re, similmente brutto ma almeno minimamente e storicamente interessante, al contrario di questo che cita la mitologia e non la sfrutta in pieno. Voto: 4