Mini Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/04/2017 Qui - LA PRIMA LUCE (Drammatico, Italia 2015): Tutto lasciava pensare ad una mazzata pazzesca e infatti in parte è stato così. Perché anche se importante il film è risultato un poco indigesto, non solo per Riccardo Scamarcio (che comunque a sorpresa è risultato il migliore) ma perché al di là delle migliori ed accorate intenzioni (quelle di esporre i gravi problemi burocratici e non, dei figli contesi), il film finisce per concentrarsi troppo sul lato melodrammatico della vicenda, finendo per indebolire gravemente il tessuto narrativo, che non spiega nessuna evoluzione della vicenda, ma si limita ad analizzarne le conseguenze, ed il vuoto devastante che una decisione unilaterale (irresponsabile? Chi può dirlo, giudicarlo?) che assomiglia ad un rapimento. E nonostante la macchina registica si concentri saggiamente su una interpretazione impegnata ed intensa da parte del belloccio di turno, davvero lodevole per impegno ed emotività che non si sottrae a falsi pudori e orgoglioso distacco, il film (mediocre e abbastanza lento nonché poco coinvolgente) dimostra presto, troppo presto difatti, un fiato corto che lo fa incespicare già poco dopo l'avvio, in un intrigo di sentimentalismi esistenziali che annacquano la vicenda, facendo perdere la lucidità ad una vicenda che forse, proprio per questo, avrebbe avuto bisogno di un narratore (Vincenzo Marra) più "lucido" rispetto al drammatico fulcro della vicenda. Voto: 5