giovedì 7 novembre 2019

Il livello della commedia italiana moderna (Test terzo)

E mi ritrovo nuovamente a distanza di un anno (qui il test secondo e qui il primo esperimento) a tastare il polso alla commedia italiana, anche in questa occasione infatti, ho sfruttato le visioni che Sky ha proposto ai suoi abbonati in ambito commedie nazionali, anche se in verità ho semplicemente preso ad esempio le commedie che non avevo ancora visto e che avevo registrato sul mio MySky, per vedere se qualcosa fosse cambiato. Ebbene proprio no, non c'è due senza tre, anche questa volta difatti, una commedia su 4 riesce nel suo intento (come potrete vedere dalle mie recensioni), solo una commedia riesce a raggiungere la sufficienza piena (di più è alquanto raro), tuttavia le altre tre, a parte una da "rimandare", da bocciare non sono e bruttissime non sono. Ma per sapere di quali commedie sto dicendo vi basta leggere, però prima è utile e necessario analizzare un po' la situazione attuale e quella scaturitasi dopo la visione di queste quattro pellicole, che una cosa hanno in comune, sono tutte di stampo grottesco, ovvero surreali, stravaganti e paradossali, ma che appunto non tutte con lo stesso risultato. Allora, innanzitutto bisogna dire che finalmente qualcosa sta cambiando, le banalità e volgarità sono in diminuzione (seppur in verità tante le ho evitate quest'anno di questo stampo), e sempre più produzioni puntano sull'originalità. Purtroppo non tutte riescono nei loro intenti, ma almeno ci provano ed è già tanto. Poi da dire c'è che nonostante tutta questa mediocrità ancora latente, perché alcune commedie italiane viste quest'anno (e finora) non mi hanno convinto, a parte il pessimo (personalmente parlando, a tal proposito tutto è a "titolo" personale) Addio fottuti musi verdi, piccole delusioni da A casa tutti bene e Beata Ignoranza, grandi da Bentornato Presidente, ci sono state alcune belle sorprese, piccoli cadeau da Metti la nonna in freezerTutto quello che vuoiIn guerra per amore e soprattutto Orecchie, grandi da Easy - Un viaggio facile facile e Morto Stalin, se ne fa un altro. Insomma non tutto è da buttare, anche se poi delle commedie che si producono ultimamente ne vedo probabilmente un terzo, forse meno. In ogni caso spero di vederne di buone più spesso. Ma concludendo la mia analisi è giusto anche fare i "nomi" alle cose positive scaturite da queste pellicole, ricordate chi spiccava nei due precedenti test? Uno era Edoardo Leo, equilibrista della risata, l'altro fu sorprendentemente Fabio Rovazzi, la genuinità fatta a persona, e in questo è Pif, già apprezzato nell'originale e bel In guerra per amore (di cui sopra, e in tanti altri), che è sempre in grado nelle sue commedie di far ridere e ben riflettere. Come appunto anche in questo caso, dove egli riesce nella sua semplicità ad emozionare con poco. Non ci credete? Prima leggete e poi vedete. Comunque viva la commedia all'italiana, sempre.

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