Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/11/2019 Qui
Tema e genere: All'infinita saga cinematografica sui Kennedy si aggiunge un nuovo tassello, diretto da John Curran su sceneggiatura di Taylor Allen e Andrew Logan. Un film che ricostruisce l'episodio che rischiò di compromettere la carriera dell'ultimo rampollo del patriarca Joe, qui mostrato (interpretato da Bruce Dern) anziano e malato, ma ancora cinico e duro.
Trama: La vita e la carriera politica del ventottenne senatore Ted Kennedy deragliano a seguito del discutibile incidente stradale che nel 1969 costa la vita a Mary Jo Kopechne, giovane stratega della sua campagna elettorale.
Recensione: Le storie sui presidenti americani ormai fanno parte di un filone a sé, tanti potrebbero essere gli esempi, sottogruppo del filone è quello sui presidenti mancati, Vice, il presidente occulto che non riuscì a diventare il presidente effettivo, The Front Runner (che però devo ancora vedere), il presidente in pectore che non ottenne la candidatura perché travolto dal gossip, ed ora Lo scandalo Kennedy, che è precedente ad entrambi, e sono tutte particolarmente interessanti da scoprire e vedere (soprattutto se non si conoscono certe storie). Lo è anche questo, che mette al centro della scena il meno immediato nel nostro immaginario: Ted, il fratello superstite, il leone del Senato. Morti John e Bobby, Ted divenne il capofamiglia, pur essendo ancora vivo benché agonizzante il feroce patriarca Joseph. Stimatissimo da tutti, Ted non riuscì a prendere possesso della Casa Bianca perché nel 1969 fu coinvolto in un tragico scandalo che gli stroncò le ambizioni presidenziali. Egli infatti a seguito di un incidente finì in acqua assieme alla passeggera, una giovane stratega che morì, e pensò male di non denunciare subito l'accaduto. La pellicola così, con un taglio semi-documentaristico (perché ovvio che per quanto sia verosimile la ricostruzione, degli eventi, basata su un meticoloso e rigoroso studio di articoli di giornale e trasmissioni dell'epoca, comunque va letta col benefico del dubbio, come in questi casi è doveroso fare), prova a raccontare quel tragico evento, mettendo soprattutto in evidenza la pochezza morale e caratteriale del senatore. Ambizioso come tutti i Kennedy sarebbe probabilmente stato disposto a mentire, pur di non compromettere la sua carriera, se gli eventi non lo avessero sopraffatto e travolto. Subito dopo il fattaccio, Ted si rivolse al padre, cercando conforto e consigli, ma il vecchio patriarca colpito da un ictus e con evidente afasia, riuscì comunque ad esprimergli tutto, il suo disappunto e disprezzo. E insomma ricostruzione di un fatto storico, l'ennesimo che riguarda da vicino la famiglia Kennedy, un fatto che, seppur decisamente sbilanciato sul versante soggettivo-biografico che quello storico-massmediologico, riesce a coinvolgere ed avvincere al punto giusto. Certo, non ci sono guizzi particolari, la storia è lineare, ma questo film, questo Chappaquiddick (titolo originale che si riferisce al paesino marittimo in cui accadde il fattaccio), comunque da vedere, anche solo per recuperare un fatto non noto o dimenticato vista la coincidenza dell'episodio con l'allunaggio (siamo nel luglio 1969), è un film decisamente interessante e riuscito, ciò anche grazie ad interpreti (in origine è un Tv-movie) di buon livello.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Cronaca di una catastrofe politica, nella forma di un thriller molto documentato e allo stesso tempo non particolarmente avvincente, Lo scandalo Kennedy lavora con le marche tipiche di questo tipo di produzione: la regia di John Curran sta addosso ai personaggi, usando la macchina a mano come un reporter, la fotografia gioca sui cromatismi sgranati tra l'inchiesta giornalistica e la patina retrò, l'ottima interpretazione di Jason Clarke tra la mimesi e la rielaborazione di un personaggio molto conosciuto in patria. Tuttavia, il film, corretto ed equilibrato, non trova quasi mai un vero battito d'ali, individuando i suoi aspetti più interessanti nella presenza-assenza della ragazza morta (che con un geniale colpo di casting è Kate Mara, vittima del futuro presidente Frank Underwood in House of Cards), nel rapporto straziante e conflittuale con papà Kennedy di un immobile e terrificante Bruce Dern, il finale con gli occhi anziani del vecchio leone mentre ascolta le testimonianze degli elettori.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Cronaca di una catastrofe politica, nella forma di un thriller molto documentato e allo stesso tempo non particolarmente avvincente, Lo scandalo Kennedy lavora con le marche tipiche di questo tipo di produzione: la regia di John Curran sta addosso ai personaggi, usando la macchina a mano come un reporter, la fotografia gioca sui cromatismi sgranati tra l'inchiesta giornalistica e la patina retrò, l'ottima interpretazione di Jason Clarke tra la mimesi e la rielaborazione di un personaggio molto conosciuto in patria. Tuttavia, il film, corretto ed equilibrato, non trova quasi mai un vero battito d'ali, individuando i suoi aspetti più interessanti nella presenza-assenza della ragazza morta (che con un geniale colpo di casting è Kate Mara, vittima del futuro presidente Frank Underwood in House of Cards), nel rapporto straziante e conflittuale con papà Kennedy di un immobile e terrificante Bruce Dern, il finale con gli occhi anziani del vecchio leone mentre ascolta le testimonianze degli elettori.
Commento Finale: Buon ritratto del senatore Ted Kennedy (il tema più curioso è a mio avviso il rapporto con il Padre che cerca di manovrare i figli). Un film realistico e lineare (la politica in parallelo con la giustizia... o forse l'ingiustizia). Senza guizzi particolari ma interpretato degnamente. Tanto che film riuscito ed avvincente al punto giusto è questo.
Consigliato: Sì, soprattutto agli amanti del genere.
Voto: 6
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