Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2019 Qui
Tema e genere: Tratto dall'omonimo romanzo di Tom Bissell e Greg Sestero, questo film biografico/drammatico (candidato agli Oscar per la migliore sceneggiatura non originale e diretto ed interpretato da James Franco) racconta la storia vera, e tragicomica, della creazione di The Room, una delle pellicole più derise della storia del cinema, un capolavoro trash che ebbe un pesante insuccesso in sala ma che, negli anni, è diventato uno (s)cult imperdibile.
Tema e genere: Tratto dall'omonimo romanzo di Tom Bissell e Greg Sestero, questo film biografico/drammatico (candidato agli Oscar per la migliore sceneggiatura non originale e diretto ed interpretato da James Franco) racconta la storia vera, e tragicomica, della creazione di The Room, una delle pellicole più derise della storia del cinema, un capolavoro trash che ebbe un pesante insuccesso in sala ma che, negli anni, è diventato uno (s)cult imperdibile.
Trama: La strana ma vera storia dell'amicizia tra gli attori Greg Sestero e Tommy Wiseau, che insieme realizzarono The Room, film all'unanimità considerato come il peggiore della storia del cinema.
Recensione: Qual è il film più brutto della storia del cinema? Guardando all'Italia c'è parecchia scelta, uno potrebbe essere per esempio un certo film interpretato da Alberto Tomba, quelli che se ne intendono dicono invece che sia stato The Room (che non ho visto e in verità non so se mai vorrei vederlo, è troppo anche per me che seguo il cinema trash), il film che Tommy Wiseau realizzò agli inizi degli anni 2000, vicenda rocambolesca ricostruita in The Disaster Artist. Un film decisamente strano ma stupefacente, un film in cui c'è James Franco, c'è Seth Rogen, c'è comicità, elementi incredibili al limite dell'assurdo, tuttavia dannatamente veri. Si perché The Disaster Artist, basato appunto sull'omonimo libro di Greg Sestero, si ispira alla vera storia della lavorazione del film The Room, un film talmente brutto da essere entrato nel mito. E così sulla falsariga di altri titoli simili quali Ed Wood e Bowfinger, il film di Franco ci racconta un personaggio eccentrico (un genio visionario o un semplice folle sfigato? a questa domanda non viene data risposta, ma è facile propendere per la seconda ipotesi) e la sua idea di realizzare un film nonostante la totale incompetenza. The Disaster Artist è, quindi, un film nel film, ma è anche la storia d'amicizia tra due uomini, il giovane e sprovveduto attore Greg Sestero (interpretato benissimo dal fratello del regista, il comunque già navigato Dave Franco) e il misterioso e strambo Tommy Wiseau (di lui ancora oggi non si conoscono luogo di nascita, età e provenienza del suo inestimabile patrimonio). Di sicuro però non è un film che vuole fare il verso a quel "stravagante" film, anzi, The Disaster Artist è il mezzo con cui James Franco elude la bruttezza di quel film per indagare sulla sua realizzazione, su come un iniziale entusiasmo produttivo si sia trasformato in un disastro senza pari e, ancor di più, su cosa può essere passato per la testa a Tommy Wiseau (qui interpretato splendidamente dallo stesso Franco) durante tutti quei giorni.
E il risultato è un film davvero incredibile, spiazzante ed abbastanza convincente (non tutto è messo infatti ben a fuoco). In tal senso l'idea vincente di James Franco è quella di circondare Wiseau di un'aura leggendaria, rendendolo una figura mitica fuori dal tempo. Wiseau ha un passato incerto e di lui si capisce davvero poco. La sua personalità traspare soprattutto dalla profonda e patologica amicizia con Sestero. Merito va dato ad un'interpretazione eccezionale che punta non solo a ricalcare il personaggio di Wiseau, ma anche ad aggiungergli un divertito tocco personale. Non è un caso che nella trama che scorre abbastanza bene (anche se non mancano alcuni momenti calanti soprattutto nel mezzo e verso la fine), le parti migliori sono quelle sul set di The Room, attimi di pura follia. L'apice è la scena sul tetto, rifatta molteplici volte per l'incapacità di Wiseau di ricordare tre semplici battute. Tuttavia come già accennato, nella sua natura da film comico con sfumature biografiche, c'è una profonda e tenera tristezza in The Disaster Artist: un mood che sembra permeare l'opera con un tangibile messaggio di sfida a quel mondo di Hollywood capace di aprire le porte e alimentare i sogni di giovani registi o attori, per poi abbandonarli in balia di loro stessi. È proprio con queste speranze che Tommy Wiseau e il suo amico attore affrontano la vita californiana a pieni polmoni: all'ennesima porta sbattuta in faccia, l'idea non può essere che scrivere e produrre un film indipendente. E così alla fine il film è soprattutto un atto d'amore verso il cinema brutto. Non c'è desiderio di critica di un fenomeno o di approfondire la personalità di un uomo sicuramente disturbato. C'è una presa di coscienza che quel fenomeno esiste e al giorno d'oggi anche i film più disastrosi hanno un loro animo artistico e trovano un loro pubblico. Ma comunque al di là di ciò questo è un film ironico, dal buon ritmo e cinematograficamente interessante, proprio imperdibile.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: The Disaster Artist è un film che raggiunge i suoi obiettivi. Sorretto da una sceneggiatura ben scritta, non si limita a fare il verso a The Room, ma ha la capacità di coglierne la comicità, di mostrarci gli eccessi e le debolezze di questo personaggio, che ha fatto parte del mondo del cinema e ci regala un affresco sull'ambiente della settima arte del tutto apprezzabile. Ottimo anche il lavoro di James Franco nell'interpretare il ruolo di Tommy Wiseau, lavoro che si può apprezzare al meglio soprattutto dopo la fine, quando, durante i titoli di coda, ci viene mostrato un divertente raffronto, con due diapositive una di fianco all'altra, tra le scene girate durante The Disaster Artist ed il film originale (bravi comunque tutti gli altri, soprattutto suo fratello Dave). Divertente e godibile, il film dimostra le buone capacità di James Franco anche dietro la macchina da presa. Il regista si dimostra intelligente nell'approcciarsi ad un lavoro che rischiava di scadere nella mera presa in giro del soggetto che si vuole raccontare, invece sembra quasi regalargli un piccolo riconoscimento per la pazzia nel tentare questa folle impresa. Tecnicamente invece così così, anche se la colonna sonora seppur non eccezionale è efficace.
E il risultato è un film davvero incredibile, spiazzante ed abbastanza convincente (non tutto è messo infatti ben a fuoco). In tal senso l'idea vincente di James Franco è quella di circondare Wiseau di un'aura leggendaria, rendendolo una figura mitica fuori dal tempo. Wiseau ha un passato incerto e di lui si capisce davvero poco. La sua personalità traspare soprattutto dalla profonda e patologica amicizia con Sestero. Merito va dato ad un'interpretazione eccezionale che punta non solo a ricalcare il personaggio di Wiseau, ma anche ad aggiungergli un divertito tocco personale. Non è un caso che nella trama che scorre abbastanza bene (anche se non mancano alcuni momenti calanti soprattutto nel mezzo e verso la fine), le parti migliori sono quelle sul set di The Room, attimi di pura follia. L'apice è la scena sul tetto, rifatta molteplici volte per l'incapacità di Wiseau di ricordare tre semplici battute. Tuttavia come già accennato, nella sua natura da film comico con sfumature biografiche, c'è una profonda e tenera tristezza in The Disaster Artist: un mood che sembra permeare l'opera con un tangibile messaggio di sfida a quel mondo di Hollywood capace di aprire le porte e alimentare i sogni di giovani registi o attori, per poi abbandonarli in balia di loro stessi. È proprio con queste speranze che Tommy Wiseau e il suo amico attore affrontano la vita californiana a pieni polmoni: all'ennesima porta sbattuta in faccia, l'idea non può essere che scrivere e produrre un film indipendente. E così alla fine il film è soprattutto un atto d'amore verso il cinema brutto. Non c'è desiderio di critica di un fenomeno o di approfondire la personalità di un uomo sicuramente disturbato. C'è una presa di coscienza che quel fenomeno esiste e al giorno d'oggi anche i film più disastrosi hanno un loro animo artistico e trovano un loro pubblico. Ma comunque al di là di ciò questo è un film ironico, dal buon ritmo e cinematograficamente interessante, proprio imperdibile.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: The Disaster Artist è un film che raggiunge i suoi obiettivi. Sorretto da una sceneggiatura ben scritta, non si limita a fare il verso a The Room, ma ha la capacità di coglierne la comicità, di mostrarci gli eccessi e le debolezze di questo personaggio, che ha fatto parte del mondo del cinema e ci regala un affresco sull'ambiente della settima arte del tutto apprezzabile. Ottimo anche il lavoro di James Franco nell'interpretare il ruolo di Tommy Wiseau, lavoro che si può apprezzare al meglio soprattutto dopo la fine, quando, durante i titoli di coda, ci viene mostrato un divertente raffronto, con due diapositive una di fianco all'altra, tra le scene girate durante The Disaster Artist ed il film originale (bravi comunque tutti gli altri, soprattutto suo fratello Dave). Divertente e godibile, il film dimostra le buone capacità di James Franco anche dietro la macchina da presa. Il regista si dimostra intelligente nell'approcciarsi ad un lavoro che rischiava di scadere nella mera presa in giro del soggetto che si vuole raccontare, invece sembra quasi regalargli un piccolo riconoscimento per la pazzia nel tentare questa folle impresa. Tecnicamente invece così così, anche se la colonna sonora seppur non eccezionale è efficace.
Commento Finale: E' un film così strano, ma sempre meno dell'originale, che difficile è dire dove finisca la storia vera e dove cominci la seconda regia di James Franco (che si consacra inoltre attore eclettico), che porta sulla scena la vicenda di quest'uomo ricco da far schifo, probabilmente di origini polacche, del quale si è sempre saputo pochissimo, disposto a qualsiasi cosa pur di dirigere e recitare un film a Hollywood secondo le sue regole, coltivando apertamente la speranza di diventarne una star. Ci riuscirà, ma quello che avrebbe dovuto essere, sul copione, una storia di amore tradito si tradusse in un'esilarante ridicolaggine. Tutto ciò ben espresso ed esposto in questo film (con tanti camei fantastici), un film che ha dei difetti, incentrati paradossalmente nella regia di Franco, a volte confusionaria e non pertinente alla narrazione, nello stile, seppur comprensibile ugualmente fastidioso (ma, fortunatamente, relegata a una piccola parte del film) e nei tecnicismi (la fotografia non brilla, la ricostruzione filologica invece sì), ma al regista-attore non si può negare il merito di avere raccontato con verve assai ironica e ottimo ritmo l'ennesima variante sul sogno hollywoodiano di un personaggio enigmatico che sta tra Ed Wood e Howard Hughes.
Consigliato: Sì, a tutti, perché tutti devono conoscere questa storia.
Voto: 7+
Nessun commento:
Posta un commento