giovedì 14 novembre 2019

Annabelle (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/11/2019 Qui
Tema e genere: Horror soprannaturale spin-off di The Conjuring - L'evocazione, anch'esso basato su fatti che la coppia di demonologi Ed e Lorraine Warren sostiene essere realmente accaduti.
Trama: John Form regala alla moglie incinta Mia una rara bambola d'epoca, vestita con un abito da sposa. Durante una terribile notte, però, la coppia vede la propria abitazione attaccata violentemente dai membri di una setta satanica. Sangue e terrore non sono la sola cosa che l'assalto lascia loro. Gli adepti hanno infatti evocato un'entità diabolica che niente sembra poter scalfire: Annabelle.
Recensione: Un horror non proprio da buttare è Annabelle, prequel (pur possedendo una trama indipendente) del bel L'evocazione - The Conjuring di James Wan che qui produce affidando la regia al suo fido direttore della fotografia, John R. Leonetti. Il film, nello stile e nella narrazione segue da vicino le cose migliori di The Conjuring, ovvero una confezione impeccabile e insolita per un horror, che nella maggioranza dei casi, mostra una forma impresentabile, sciatta e approssimativa. Qui invece si avverte una grande attenzione alla messinscena, assai curata e verosimile nell'ambientazione vintage anni '70, un uso della luce e degli spazi suggestivo con una sequenza almeno, quella in soffitta, di grande effetto e ampio spazio lasciato agli artifici classici del genere. Una colonna sonora efficace, una gestione della suspense che in un paio di sequenze (i vari oggetti stregati della casa e l'entrata in scena del prete) centra l'obiettivo. Leonetti non ha il talento di Wan, è più che altro un buon impaginatore e la sua storia (l'ennesima variazione della casa infestata) è poco originale (a parte qualche piccola interessante diversità) ma ci mette molto mestiere e non si rifugia nelle facili scorciatoie, fatta eccezione per una risoluzione della vicenda un po' grossolana (però non troppo banale). Come già nel film precedente, si crea inquietudine e tensione senza grossi effetti ma spesso utilizzando con intelligenza la macchina da presa (i brevi ma numerosi piani sequenza), facendo parlare, per così dire, oggetti inanimati e spesso immobili, come la bambola protagonista che per la maggior parte del film è una bambola davvero che non si muove né comunica in alcun modo. Insomma, senza la complessità anche tematica e religiosa del film di Wan, Leonetti porta a casa il risultato facendo leva sulle paure più nascoste e oggettivandole nella storia (la setta di Manson che fa capolino diverse volte) e in situazioni di difficoltà e fragilità. Soprattutto, ha il merito di non raccontare baggianate sul male che cerca di scavare nel modo più essenziale e verosimile possibile. Al di là di un finale debole e di qualche manierismo di troppo, un horror sufficientemente riuscito. L'opera completa è infatti (il tempo poi è gestito in maniera ottimale non suscitando mai noia) apprezzabile.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Per la regia di John R. LeonettiAnnabelle è il prequel del più inneggiato "The Conjuring" di James Wan, qui però il regista si affida ad una coppia di attori semisconosciuti (Ward Horton più che Annabelle Wallis, lei già vista in altri film) che a livello interpretativo (il doppiaggio poi non è affatto eccelso, anzi) non regge il confronto con il film predecessore risultando così il punto più debole della pellicola altrimenti davvero ben costruita e particolareggiata (tecnicamente è infatti di buon livello, regia ricercata, lenta e incentrata sul creare tensione, fotografia fredda che fa percepire l'oblio dei protagonisti davanti alla manifestazione del male e un comparto audio notevole ed immersivo). La sceneggiatura non presenta gravi buchi narrativi e scorre bene per tutta la durata. Annabelle presenta alcune scene con un buon livello di suspense e fornisce gli spaventi necessari per far saltare lo spettatore sulla sedia almeno due o tre volte, che è poi il motivo di base per cui si vanno a vedere certi tipi di film. E insomma John R. Leonetti (dopo il non esaltante, ma non disprezzabile, Wish Upon), si dimostra onesto mestierante, dimostrando (azzeccando la gran parte delle riprese) di non essere da meno di Wan.
Commento Finale: Un horror non povero di suspense e di sobbalzi. Buona la ricercatezza dell'orrido anche nella figura della bambola già presente nella pellicola precedente, ritmo abbastanza incalzante e inquietante al punto giusto, un prodotto sufficiente, con unica pecca la recitazione dei protagonisti non proprio eccellente, spicca tra le migliori la donna di colore che diviene amica della protagonista. Regia sapiente, colonna sonora ed effetti audio molto buoni.
ConsigliatoAnnabelle non aggiunge niente al genere horror soprannaturale/demoniaco, e anche se può vantarsi di essere un degno esponente di esso e sicuramente di quello che un film horror dovrebbe sempre fare, saper incutere terrore, è per una visione occasionale, quando il convento non passa di meglio.
Voto: 6

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