lunedì 25 novembre 2019

Il mondo dei robot (1973)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 25/11/2019 Qui
Tema e genere: Film di fantascienza precursore del tema della macchina che si ribella all'uomo.
Trama: Siamo a Delos, luogo di vacanze per i terrestri di un non lontano futuro. Diviso per epoche storiche e popolato di robot debitamente rivestiti, permette ai turisti di "vivere" avventure di ogni genere senza pericoli. Ma a Peter e John qualcosa va storto: i robot iniziano a ribellarsi e il tuffo nel vecchio West si trasforma in un incubo tragico, al quale sembra impossibile trovare una via d'uscita.
Recensione: Scritto e diretto da Michael Crichton nel 1973, Westworld (il film) è decisamente più ingenuo e bonaccione, se visto oggi, paragonato a Westworld (la serie, qui la recensione della seconda stagione). Ma gli elementi che caratterizzano quest'ultima sono tutti già presenti, anche se un po' all'acqua di rose, perché per esempio non viene per niente approfondita la causa dei guasti alle macchine. Infatti, in questo visionario fanta-western apocalittico ambientato interamente in un parco divertimenti del futuro, una super-Disneyland del 2000 popolata da robot e divisa in tre universi tematici (l'antica Roma, il Medioevo e il Far West), in cui turisti danarosi trascorrono suggestive vacanze, il monito dell'autore sulla paura per il progresso scientifico si manifesta violentemente quando tutti i robot del parco sfuggono (senza sapere perché) al controllo dei tecnici della centrale operativa iniziando ad attaccare gli esseri umani: la suspense e la tensione latenti sin dall'inizio esplodono in tutta la loro drammaticità trascinando vorticosamente il film fino al convulso (forse troppo convulso) finale. Spettacolare e sicuramente coinvolgente, Il mondo dei robot soffre, però, l'eccessiva convenzionalità drammaturgica di una messinscena senza dubbio efficace ma priva di impennate e virtuosismi, se si escludono i trucchi e le magie degli effetti speciali (è, tra l'altro, il primo film ad utilizzare immagini digitalizzate al computer) e le performance dell'ottimo cast, tra cui si segnalano, oltre a Yul Brynner (perfetto Pistolero, e non per caso), che tratteggia con ipnotiche e meccaniche movenze (tanto meccaniche come lui essere lo "zio" di Terminator) un personaggio inquietante e suggestivo, le prove di James Brolin (probabilmente il vero "padre" di Christian Bale), Richard BenjaminDick Van Patten e Steve Franken. Manca anche un po' di ritmo, e soprattutto, come detto, mancano certi sviluppi filosofici ed esistenziali che hanno fatto poi la fortuna della serie. Tuttavia non si può non dare i giusti meriti, si ricordi che siamo agli inizi degli anni '70, e ringraziare Il mondo dei robot per esserci stato. Perché senza, molto probabilmente, non avremmo avuto, dopo, nei decenni successivi ed anche adesso, la fortuna di vedere certe iconiche pellicole di fantascienza. Enorme infatti è stata la sua influenza, non è un caso che molti sono gli elementi all'interno del film divenuti successivamente dei veri e propri stereotipi del genere. Ed è così che questo film, da molti considerato (e giustamente) un cult, si faccia ben volere nonostante tutto, nonostante nel complesso sia in verità un film non proprio eccezionale, anzi.

Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Pur non essendo un regista dal grande talento (soprattutto se si rapporta a quello letterario) Michael Crichton (che qui anticipa molti aspetti che lo porterà a firmare quel Jurassic Park, ne sembra quasi una prima bozza, poi capolavoro cinematografico firmato Steven Spielberg) muove abbastanza bene lo sviluppo della trama. Si può obiettare sicuramente che la caccia finale poteva essere realizzata meglio (utilizzando più adeguatamente un cast di assoluto rispetto), ma siamo comunque di fronte ad un prodotto che per l'epoca presentava grandi idee (e grandi doti tecniche visive) e soprattutto un'inconsueta commistione di generi (fantascienza + horror + western) da sempre patrimonio del cinema di serie B, al quale Michael Chrichton si è sicuramente ispirato nella realizzazione cinematografica.
Commento Finale: Film tratto dall'omonimo romanzo di Michael Crichton che è geniale nell'idea di partenza ma che nel complesso mi è sembrato troppo frettoloso, in parte nello svolgimento ma soprattutto nel finale. Rispetto alla serie tv, è più razionale e all'interno degli schemi ma è carente nella caratterizzazione dei personaggi e in tanti altri aspetti. Tuttavia innegabile è la capacità di intrattenere, coinvolgere ed interessare abbastanza.
Consigliato: Sono diverse le motivazioni, c'è una tra le prime "ribellioni delle macchine" (tema che sarà spesso ripreso nel cinema), che potrebbero spingere alla visione di un film che, tenetene conto, ha ormai passato i 40 anni.
Voto: 6+

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