Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/11/2019 Qui
Tema e genere: Sequel del film horror soprannaturale del 2013 The Conjuring - L'evocazione.
Trama: I coniugi Warren vengono chiamati dalla Chiesa in Inghilterra per far luce su uno strano caso di possessione.
Recensione: Gran bell'horror, sequel forse migliore del già buon primo episodio (qui). Credo infatti che Il caso Enfield (che ha l'innegabile merito di andare a parare su atmosfere completamente diverse rispetto alla versione del 2013, visto anche il cambio di location e di paese) rientri appieno nella ristretta cerchia di film all'altezza, se non di un pelo superiori ai predecessori, infatti se il primo risulta superiore a questo per la storia di base più horror, questo risulta sicuramente superiore per il delineamento e la cura dei personaggi basandosi su un cast di ancor più alto livello. Altro punto a favore è senz'altro la scelta di puntare il più possibile sul "realismo" piuttosto che sul sovrannaturale ed ho apprezzato moltissimo l'introduzione del personaggio della scettica a fare da contraltare ai coniugi Warren (la cui alchimia è decisamente cresciuta dal primo capitolo). James Wan (che torna a dirigere un episodio della saga da lui creata) riesce persino ad introdurre sequenze di notevole tenerezza qua e là e soprattutto riesce a tener vivo fin quasi alla fine il pur minimo dubbio che tutto quello si è visto e detto altro non è che realmente una invenzione della madre disperata e questo solo grazie al regista (che imbastisce un racconto di grande tensione dove c'è spazio per la paura ma dove il male, per quanto spropositato, non ha mai l'ultima parola). Altra ottima scelta inoltre, almeno per me, quella di ridurre al minimo possibile la CGI per lasciare il posto fin dove possibile al trucco ed ai costumi (e quindi di aumentare ulteriormente la dose di "realismo"). A tal proposito qui la confezione è di livello, come il cast che, come nel primo episodio, vede protagonista l'efficace coppia formata da Patrick Wilson e Vera Farmiga. Non dimentichiamoci però di quelli che dovrebbero essere i veri protagonisti: gli spaventi. E qui ve ne sono a bizzeffe e quasi mai telefonati (la scena dell'uomo torto è senz'altro efficace). Persino la sceneggiatura è abbastanza solida, con un buon colpo di scena verso la fine ben giocato. Ovviamente non mancano i punti dolenti, specialmente sul finale, dove ci sono alcune sequenze e trovate un po' forzate o comunque troppo sbrigative (specialmente la cacciata del demone che avviene troppo velocemente, un po' di tempo in più, visto la durata della pellicola, non credo avrebbe guastato), ma nel complesso un più che discreto horror e un buon film. Qualcuno avrà forse storto la bocca davanti alla banalità e alla ripetitività dello svolgimento (famiglia, casa infestata, esorcizzazione del demone, finale) però The Conjuring - Il caso Enfield ha una sua coerenza ben definita: all'interno di una serializzazione di film, cerca di dare in pasto allo spettatore una formula ben nota, cambiandone le modalità, ma rimanendo fedele alle meccaniche, e riesce a regalare cose buone (anzi, indemoniate).
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Pur non presentando la vicenda, al pari della precedente, grandi elementi di originalità, se non supposte radici o legami alla sconcertante realtà di fatti, a quanto pare realmente accaduti, questo "Caso Enfield", dal nome della famiglia perseguitata dalle apparizioni malefiche, è senz'altro diretto con gran mestiere, riprese sinuose e striscianti dal basso tecnicamente molto efficaci, una ricostruzione d'ambiente anni '70 molto accurata (tanto che anche la fotografia restituisce un'atmosfera inquietante e piacevole al contempo, estranea e casalinga, perfettamente aderente allo stile del film), un coordinamento delle scene di suspense davvero studiato con molta perizia, sufficiente a creare, se non vero spavento, almeno diverse occasioni di coinvolgimento piuttosto riuscite. D'altro canto si sapeva, James Wan è uno specialista del genere, e anche in questa occasione riesce a non deludere, perché appunto anche se la storia non è delle più originali (a tratti ricalca ingenuamente L'Esorcista) e la sceneggiatura è troppo prolissa e divaga rispetto al nucleo narrativo, si possono trovare delle idee davvero forti. Alla coppia ormai consolidata e valida rappresentata da Patrick Wilson e Vera Farmiga, l'australiana Frances O'Connor si dimostra una presenza carismatica degna di sostituire la precedente Lili Taylor, mentre tra le altre apparizioni, notiamo la presenza di Franka Potente in un piccolo ma non trascurabile ruolo di opinionista scettica e diffidente.
Commento Finale: The Conjuring - Il caso Enfield ci tiene compagnia per più di due ore offrendoci il pacchetto completo previsto da un film horror a tema demoniaco: possessioni, oggetti che si muovono da soli, salti dalla poltrona e improvvise apparizioni demoniache. Sfortunatamente non è tutto oro quel che luccica, giacché non tutto è imprevedibile, tuttavia è un più che discreto film molto curato dal punto di vista registico e con una coppia di protagonisti decisamente convincenti e a proprio agio nei panni dei coniugi Warren. James Wan si dimostra abile con la macchina da presa e le prestazioni fornite da Vera Farmiga e Patrick Wilson contribuiscono a innalzare la qualità del prodotto finale che sa regalare allo spettatore alcuni momenti di puro spavento. Wan attinge a tutti quei trucchi già usati in mille altri film per spaventare il pubblico. Se siete disposti ad accettarlo allora nulla impedisce di trascorrere i 133 minuti della pellicola in modo divertente e, soprattutto, spaventevole.
Consigliato: Sì, soprattutto a tutti coloro che vogliono ammirare un horror che suggestioni senza però turbare particolarmente i sogni.
Voto: 7
Trama: I coniugi Warren vengono chiamati dalla Chiesa in Inghilterra per far luce su uno strano caso di possessione.
Recensione: Gran bell'horror, sequel forse migliore del già buon primo episodio (qui). Credo infatti che Il caso Enfield (che ha l'innegabile merito di andare a parare su atmosfere completamente diverse rispetto alla versione del 2013, visto anche il cambio di location e di paese) rientri appieno nella ristretta cerchia di film all'altezza, se non di un pelo superiori ai predecessori, infatti se il primo risulta superiore a questo per la storia di base più horror, questo risulta sicuramente superiore per il delineamento e la cura dei personaggi basandosi su un cast di ancor più alto livello. Altro punto a favore è senz'altro la scelta di puntare il più possibile sul "realismo" piuttosto che sul sovrannaturale ed ho apprezzato moltissimo l'introduzione del personaggio della scettica a fare da contraltare ai coniugi Warren (la cui alchimia è decisamente cresciuta dal primo capitolo). James Wan (che torna a dirigere un episodio della saga da lui creata) riesce persino ad introdurre sequenze di notevole tenerezza qua e là e soprattutto riesce a tener vivo fin quasi alla fine il pur minimo dubbio che tutto quello si è visto e detto altro non è che realmente una invenzione della madre disperata e questo solo grazie al regista (che imbastisce un racconto di grande tensione dove c'è spazio per la paura ma dove il male, per quanto spropositato, non ha mai l'ultima parola). Altra ottima scelta inoltre, almeno per me, quella di ridurre al minimo possibile la CGI per lasciare il posto fin dove possibile al trucco ed ai costumi (e quindi di aumentare ulteriormente la dose di "realismo"). A tal proposito qui la confezione è di livello, come il cast che, come nel primo episodio, vede protagonista l'efficace coppia formata da Patrick Wilson e Vera Farmiga. Non dimentichiamoci però di quelli che dovrebbero essere i veri protagonisti: gli spaventi. E qui ve ne sono a bizzeffe e quasi mai telefonati (la scena dell'uomo torto è senz'altro efficace). Persino la sceneggiatura è abbastanza solida, con un buon colpo di scena verso la fine ben giocato. Ovviamente non mancano i punti dolenti, specialmente sul finale, dove ci sono alcune sequenze e trovate un po' forzate o comunque troppo sbrigative (specialmente la cacciata del demone che avviene troppo velocemente, un po' di tempo in più, visto la durata della pellicola, non credo avrebbe guastato), ma nel complesso un più che discreto horror e un buon film. Qualcuno avrà forse storto la bocca davanti alla banalità e alla ripetitività dello svolgimento (famiglia, casa infestata, esorcizzazione del demone, finale) però The Conjuring - Il caso Enfield ha una sua coerenza ben definita: all'interno di una serializzazione di film, cerca di dare in pasto allo spettatore una formula ben nota, cambiandone le modalità, ma rimanendo fedele alle meccaniche, e riesce a regalare cose buone (anzi, indemoniate).
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Pur non presentando la vicenda, al pari della precedente, grandi elementi di originalità, se non supposte radici o legami alla sconcertante realtà di fatti, a quanto pare realmente accaduti, questo "Caso Enfield", dal nome della famiglia perseguitata dalle apparizioni malefiche, è senz'altro diretto con gran mestiere, riprese sinuose e striscianti dal basso tecnicamente molto efficaci, una ricostruzione d'ambiente anni '70 molto accurata (tanto che anche la fotografia restituisce un'atmosfera inquietante e piacevole al contempo, estranea e casalinga, perfettamente aderente allo stile del film), un coordinamento delle scene di suspense davvero studiato con molta perizia, sufficiente a creare, se non vero spavento, almeno diverse occasioni di coinvolgimento piuttosto riuscite. D'altro canto si sapeva, James Wan è uno specialista del genere, e anche in questa occasione riesce a non deludere, perché appunto anche se la storia non è delle più originali (a tratti ricalca ingenuamente L'Esorcista) e la sceneggiatura è troppo prolissa e divaga rispetto al nucleo narrativo, si possono trovare delle idee davvero forti. Alla coppia ormai consolidata e valida rappresentata da Patrick Wilson e Vera Farmiga, l'australiana Frances O'Connor si dimostra una presenza carismatica degna di sostituire la precedente Lili Taylor, mentre tra le altre apparizioni, notiamo la presenza di Franka Potente in un piccolo ma non trascurabile ruolo di opinionista scettica e diffidente.
Commento Finale: The Conjuring - Il caso Enfield ci tiene compagnia per più di due ore offrendoci il pacchetto completo previsto da un film horror a tema demoniaco: possessioni, oggetti che si muovono da soli, salti dalla poltrona e improvvise apparizioni demoniache. Sfortunatamente non è tutto oro quel che luccica, giacché non tutto è imprevedibile, tuttavia è un più che discreto film molto curato dal punto di vista registico e con una coppia di protagonisti decisamente convincenti e a proprio agio nei panni dei coniugi Warren. James Wan si dimostra abile con la macchina da presa e le prestazioni fornite da Vera Farmiga e Patrick Wilson contribuiscono a innalzare la qualità del prodotto finale che sa regalare allo spettatore alcuni momenti di puro spavento. Wan attinge a tutti quei trucchi già usati in mille altri film per spaventare il pubblico. Se siete disposti ad accettarlo allora nulla impedisce di trascorrere i 133 minuti della pellicola in modo divertente e, soprattutto, spaventevole.
Consigliato: Sì, soprattutto a tutti coloro che vogliono ammirare un horror che suggestioni senza però turbare particolarmente i sogni.
Voto: 7
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