Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/09/2019 Qui
Tema e genere: Sullo sfondo della crisi economica e culturale, Metti la nonna in freezer parte da un problema che riguarda molti giovani di oggi, la precarietà, e crea una vivace commedia in cui si intersecano equivoci, inganni, bugie e una nota di romanticismo.
Trama: Mantenersi solo grazie alla pensione della nonna. Ma cosa fare quando questa muore? L'unica soluzione è congelarla per continuare a riscuotere i soldi.
Recensione: Cosa può fare una persona se aspetta dei pagamenti dallo Stato e questi non arrivano mai per qualche cavillo legale? Cerca delle alternative per la propria sussistenza. Ed è quello che succede alla protagonista (Miriam Leone) della commedia Metti la nonna in freezer che da anni svolge la propria attività di restauratrice insieme a due amiche grazie proprio all'aiuto economico dell'amata nonna. Quando però quest'ultima muore, la giovane donna decide con la complicità delle due amiche/colleghe, di non denunciare per qualche mese il decesso dell'anziana parente (della quale occulta il corpo dentro un grosso freezer in casa) e di continuarne così ad usufruire della pensione. Ma in seguito a svariati imprevisti tale imbroglio si protrae nel tempo e nel frattempo la donna conosce ed intreccia una relazione con un incorruttibile maresciallo della Guardia di Finanza (Fabio De Luigi) a cui, ovviamente, deve nascondere il proprio misfatto. Metti la nonna in freezer è una commedia senza alcun dubbio irreale e paradossale in molteplici situazioni, ma in ogni caso essa risulta (nonostante lo spunto iniziale possa risultare un po' estremo e macabro) divertente e garbata nella sua atmosfera generale. Gli attori, da Fabio De Luigi a Miriam Leone, da Lucia Ocone a Marina Rocco (c'è anche Barbara Bouchet), sono molto simpatici e pertanto piacevoli da seguire nelle loro azioni ed avventure strampalate. A tratti irriverente e in alcuni frangenti un po' troppo sopra le righe, il film non a caso (una black comedy in salsa italiana, costruita con successo intorno al cast) arriva a strizzare l'occhio al famoso film Weekend con il morto del 1989, trasportando le situazioni nel contesto italiano contemporaneo. Il finale, infatti, ribalta le premesse iniziali portando ad una conclusione non perfettamente in linea con la prima parte, incentrata sulle attitudini di alcuni personaggi. Sono le scelte che facciamo a formare un carattere o è la situazione attuale ad obbligarci a compiere determinate azioni che si ripercuotono su chi siamo? Sono due delle domande che i protagonisti si pongono fino alla fine. Fino a quando si può essere incorruttibili? Sì perché la leggerezza di Metti la nonna in freezer (data dalle scelte di regia e tecnica, tali da non farci sentire nemmeno troppo in colpa per aver abbandonato la povera nonna in un freezer, anzi, si finisce per ridere delle peripezie che, suo malgrado, è costretta a vivere) non nega spazi d'approfondimento, seppur superficiale, anche ad altre tematiche, in primis quella del difficile rapporto genitoriale. Tuttavia, la recitazione non cede mai il passo a momenti di vera introspezione e, anzi, forse proprio in una recitazione non sempre convincente si riscontrano le uniche pecche del film. E poi certo, la "deriva" romantica della storia è sicuramente la parte più prevedibile e debole, ma nonostante questo ci sono scene ben scritte e recitate. E così Metti la nonna in freezer (che con i suoi piccoli difetti è però un lavoro valido che sulla scia del primo Smetto quando voglio getta uno sguardo non proprio confortante su certi aspetti del nostro paese) soddisfa nel complesso le aspettative iniziali, proponendo allo spettatore una commedia dal gusto fresco e velatamente dolce amaro, con situazioni ironiche e spensierate in grado di divertire e intrattenere. A suon di battute e gag esilaranti, il duo registico Fontana-Stasi in tal modo, supera brillantemente la loro (d'esordio, la seconda dal mio punto di vista) prova.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Fresca commedia diretta da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi (che dopo il deludente Bentornato Presidente fanno adesso centro) e scritta da Fabio Bonifacci (dietro a molti film di successo nel genere commedia), che si inserisce nel solco di un grande film comico di fine anni '80 come Week-end con il morto. Senza raggiungere le vette dell'illustre precedente, Metti la nonna in freezer (tecnicamente ben confezionato) regala gag divertenti e classici equivoci, soprattutto nella prima parte. E questo grazie alla sceneggiatura e all'ottima sintonia dei due protagonisti, Fabio De Luigi e Miriam Leone (quest'ultima sempre più bella e brava), ma anche grazie alla verve di tutto il cast che annovera, tra gli altri, Lucia Ocone, Marina Rocco e, soprattutto, Barbara Bouchet davvero brava nei panni della nonna Brigit. Aleggia su tutto, poi, il tema attuale della precarietà nel lavoro. Peccato che, nella seconda parte, il film perda un po' smalto e il suo svolgimento risulti un po' troppo prevedibile (lieto finale incluso). I due registi dimostrano, però, di tenere bene il set e di condurre in porto un film che per 100' riesce a intrattenere piacevolmente lo spettatore.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Fresca commedia diretta da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi (che dopo il deludente Bentornato Presidente fanno adesso centro) e scritta da Fabio Bonifacci (dietro a molti film di successo nel genere commedia), che si inserisce nel solco di un grande film comico di fine anni '80 come Week-end con il morto. Senza raggiungere le vette dell'illustre precedente, Metti la nonna in freezer (tecnicamente ben confezionato) regala gag divertenti e classici equivoci, soprattutto nella prima parte. E questo grazie alla sceneggiatura e all'ottima sintonia dei due protagonisti, Fabio De Luigi e Miriam Leone (quest'ultima sempre più bella e brava), ma anche grazie alla verve di tutto il cast che annovera, tra gli altri, Lucia Ocone, Marina Rocco e, soprattutto, Barbara Bouchet davvero brava nei panni della nonna Brigit. Aleggia su tutto, poi, il tema attuale della precarietà nel lavoro. Peccato che, nella seconda parte, il film perda un po' smalto e il suo svolgimento risulti un po' troppo prevedibile (lieto finale incluso). I due registi dimostrano, però, di tenere bene il set e di condurre in porto un film che per 100' riesce a intrattenere piacevolmente lo spettatore.
Commento Finale: Insomma, che dire di Metti la nonna in freezer? Che è un film che assolutamente vince la scommessa con il difficile genere della black comedy, genere a cui in Italia non siamo tanto abituati. La coppia Stasi-Fontana ha fatto un discreto lavoro dietro la macchina da presa: le inquadrature alla Wes Anderson garantiscono un vivace tocco di leggerezza alla storia. E strappano una risata meno amara del previsto.
Consigliato: Ideale per trascorrere un paio d'ore serenamente.
Voto: 6
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