lunedì 30 settembre 2019

Ella & John - The Leisure Seeker (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/09/2019 Qui
Tema e genere: Adattamento cinematografico del romanzo del 2009 In viaggio contromano (The Leisure Seeker), scritto da Michael Zadoorian.
Trama: Ella e John sono due coniugi, anziani e non troppo in salute, che scappano dai figli e partono in camper per un viaggio sorprendente.
Recensione: Il cinema della terza età ormai è diventato un genere a sé, visti i tanti esempi che ultimamente, e non solo, imperversano nei cinema. E anche Paolo Virzì, per il suo debutto all'inglese, sceglie di trattare l'argomento con un adattamento di un romanzo on the road. E quello che ne viene fuori (nonostante il tema sfruttatissimo e anche se il regista va sul sicuro affidandosi a due mostri sacri, Helen Mirren e Donald Sutherland, e anche se lo stesso di suo pugno mette poco e niente) è un buon film, garbato e diretto, capace di intrattenere bene e coinvolgere con un apprezzabile mix di malinconia e leggerezza. Il film infatti, è una divertente e dolce pellicola che racconta, tra commozione e risate, una grande storia d'amore. Quella di due giovani anziani malati, lei di cancro in fase terminale, lui devastato dalla demenza, in quello che può essere il loro ultimo scorcio di vita. Un ultimo viaggio insieme con la semplice compagnia di loro stessi, in un contesto dove non c'è più tutta la vita davanti, bensì uno sguardo al passato di cinquant'anni di matrimonio. E così Ella & John è, a modo suo, un inno all'amore, a quella che è stata una vita piena, con alti e bassi, complicata e felice allo stesso modo, fino all'ultimo respiro. E così Ella & John, un road movie rivisitato e con protagonisti due personaggi insoliti, ma estremamente carismatici, una pellicola che tocca con delicatezza temi importanti, mescolando dramma e commedia, forse riuscendo a coinvolgere anche lo spettatore più cinico, conquista il cuore dello spettatore che spera fino ai titoli di coda in un happy ending, che ci sarà e non ci sarà, ma che appunto conquisterà. Certo, in certi momenti la storia soffre di rallentamenti nel ritmo, fortunatamente però non scade mai di tono poiché i due colossi protagonisti riescono a rimettere tutto in carreggiata, offrendo momenti delicati, drammatici e divertenti allo stesso tempo, mostrando tutta l'abilità di cui sono capaci. Certo, complessivamente il film sconta l'apparente intenzione di Paolo Virzì di semplificarsi la vita, giacché tutto è comunque prevedibile in questa sua ultima fatica: il genere, come detto, la storia di facile presa, persino la colonna sonora, che ripropone classici scontati, e gli sceneggiatori, pur bravi, arrancano per riempire i 112 minuti della pellicola, inserendo episodi talora gratuiti o incappando, in qualche caduta nel patetico, ma nel complesso, tra premesse autoriali e cinema per famiglie, un buon equilibrio ed una buona riuscita.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Qualche furbata c'è, la fotografia patinata e gli odiosi, didascalici "filmini di una vita", ma alla fine esce un film sincero ed emozionante con qualche momento "alto" tipo l'Hemingway snocciolato dal protagonista (un bravissimo Donald Sutherland, ancor più brava Helen Mirren) a una cameriera laureata, la confessione tardiva e recidiva di un amore del passato, l'episodio della casa di riposo. Un cinema un po' compassato dove emerge comunque il talento di Paolo Virzì, anche se, onestamente, la sua mano non si vede molto si intravede più il romanzo che c'è dietro. E in effetti si tratta di un lavoro su commissione del produttore, occasione peraltro positiva per cercare di uscire dai confini e puntare magari a una carriera internazionale.
Commento FinalePaolo Virzì con questo film si presenta agli americani, senza apportare nulla di sostanzialmente nuovo da quello già visto, da lui in La pazza gioia e dal genere, il film infatti ripete in maniera lineare e poco sorprendente lo schema di tante avventure on the road, ma il film si muove con un buon equilibrio fra commedia e dramma, riuscendo anche con le sue piccole imperfezioni, a rendersi godibile. Si affida a due mostri sacri come la Mirren e Sutherland che lo assecondano con due ottime interpretazioni, e riesce insomma a farsi (sufficientemente) valere.
Consigliato: Sì, perché anche essendo troppo lontano per attirare un pubblico giovane, e troppo malinconico per un pubblico anziano che non avrà voglia di specchiarsi in un futuro alle porte, nel malinconico, agrodolce viale del tramonto, è perfetto per tutti gli altri.
Voto: 6

Nessun commento:

Posta un commento