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venerdì 22 dicembre 2023

Cocainorso (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/12/2023 Qui - Storia vera o leggenda metropolitana poco importa, la Elizabeth Banks ne estremizza i contenuti ravanando con vigore tra splatter e demenzialità nonostante una CGI difettosa e attori superati dai loro personaggi, ripudiando qualsiasi deleterio messaggio ecologico ma perdendo la trebisonda nel finale quando le scene vanno ognuna per conto loro e, soprattutto, il vasetto di miele rimpiazza il panetto di coca rievocando certe atmosfere bonarie alla Yoghi (gran brutto modo per ricordare Ray Liotta, scomparso qualche mese prima l'uscita del film). Insomma, la Elizabeth Banks tira fuori qualche coniglio dal cilindro ma nel complesso vuole strafare e sia lei che il suo orso perdono una bella occasione. C'è ben poco da salvare in questo film. Voto: 5

mercoledì 30 novembre 2022

Lightyear - La vera storia di Buzz (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2022 Qui - Un film animato che vorrebbe essere una sorta di prequel di Toy story (di cui ultimo capitolo non esaltante). Interessante infatti (seppur inutile) l'idea di raccontare la figura ispiratrice di un noto giocattolo, difatti sia un punto di forza ma anche un limite, perché l'origine di Buzz fondamentalmente interessa solo i fan della serie. Si lascia guardare, tecnicamente perfetto, qualche personaggio riuscito (il gattino robot Sox) qualcun altro un po' meno (il trio di reclute che affianca Buzz) c'è spazio anche per la doverosa quanto inutile parentesi LGBQT che sembra che ormai faccia moda, momenti simpatici, qualche spunto di riflessione interessante ma in definitiva non è un film che resterà nella memoria, con un'avventura poco brillante piuttosto prevedibile e priva di quella meraviglia che ha sempre contraddistinto la Pixar per decenni. Una visione basta e avanza. Voto: 6

sabato 30 luglio 2022

I Care a Lot (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/07/2022 Qui - Un film che vuol essere quasi uno "J'accuse" nei confronti della situazione sanitaria americana, riguardante soprattutto il modus operandi utilizzato nei confronti degli anziani più abbienti. Un interessante thriller dai risvolti comici, che non scade troppo nella violenza gratuita (al massimo si vede utilizzare il teaser), con una Rosamund Pike talmente nella parte da risultare odiosa (come d'altronde sa fare). Non vi sono buoni, dal momento che sono tutti cattivi, ma in virtù di quanto scritto sopra viene da tifare per il mafioso russo, interpretato da un Peter Dinklage inedito e ben calato nella parte. I Care a Lot (di J Blakeson) faceva presagire qualcosa di buono, vanificato da una sceneggiatura che dopo le premesse inziali manda tutto in vacca. Il contentino degli ultimi minuti, sembra buttato li per il pubblico e migliora la qualità della pellicola, ma non basta, la sensazione è di bicchiere mezzo vuoto. Voto: 5,5

sabato 20 novembre 2021

Da 5 Bloods - Come fratelli (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/11/2021 Qui - Stavolta Spike Lee stecca, dopo la buonissima prova di Blackkklansman il regista americano tira fuori un film nobile nelle intenzioni ma estremamente pasticciato e confusionario (i fatti sono infatti troppo pompati e la questione che "la guerra non finisce mai" lascia il tempo che trova). Un film troppo grottesco e semplicistico per essere davvero interessante. Egli rende omaggio agli uomini di colore che hanno combattuto nel sud-est asiatico, ma la vicenda dei quattro reduci che tornano in Vietnam alla ricerca di un carico d'oro seppellito con il corpo di un quinto commilitone che era il loro leader, seppur intrigante è abbastanza inverosimile (qualche artificio fine a se stesso, il formato di ripresa, ed alcuni eccessi penalizzano abbastanza). Sono due ore e mezza non banali e con personaggi ben assortiti in cui però, nella prima parte, si potevano benissimo tagliare certi sfoghi o battute da allegra brigata spesso ripetitive. Quando inizia l'operazione recupero si erge la figura di Delroy Lindo, il nero con simpatie Trumpiane (resto del cast così così), e il regista dà sfogo alla sua creatività che passa senza remore da sequenze drammatiche a sberleffi e situazioni paradossali. Troppa carne al fuoco ed il risultato è che quella che non bruciacchia rimane cruda (si salva solo la colonna sonora, peraltro candidata agli Oscar). Forse il peggior film (di quelli che ho visto, non tanti in verità) del regista. Voto: 5

venerdì 12 giugno 2020

Europa Report (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/06/2020 Qui - Affascinante found footage spaziale diretto da Sebastian Cordero che mette sotto la luce dei riflettori cinque astronauti alle prese con una missione coraggiosissima: scoprire la vita su "Europa" una luna ricoperta da strati ghiacciati situata nelle vicinanze di Giove. Il tutto è visto come un documentario composto dalle riprese del razzo spaziale e le interviste "dietro le quinte" dei vari organizzatori della missione, ebbene, niente male, veramente niente male, in questo caso poi il found footage è molto funzionale al tipo di storia che racconta. Dopo gli ovvi omaggi a 2001: Odissea nello spazio, questo film ha un approccio molto realistico di questa missione. Certamente si prende qualche libertà, ma la scenografia degli interni, quel buio opprimente dello spazio infinito, affascinante da un lato ma fonte continua di pericolo dall'altro, danno alla pellicola una buona tensione senza scomodare battaglie spaziali, alieni carogne e compagnia cantante (o budget altissimi). Un film di fantascienza (tra il cast troviamo Sharlto Copley, già interprete dei fantascientifici District 9 ed Elysium, il compianto Michael Nyqvist, protagonista dei tre film originali della saga thriller svedese Millennium e Anamaria Marinca, che qualche anno dopo si ritroverà protagonista della serie Marte di National Geographic) che sembra più una simulazione realistica di una missione scientifica, un viaggio calcolato nei minimi dettagli ma nella cui grandezza dello spazio infinito si nasconde sempre l'imprevisto e l'imponderabile. Abbastanza originale, atipica, forse ripetitiva e con un finale poco consono per un titolo che punta molto sul plausibile, ma per gli amanti del genere pellicola da vedere. Voto: 6,5

martedì 17 marzo 2020

Old Man & the Gun (2018)

Titolo Originale: The Old Man & the Gun
Anno e Nazione: USA 2018
Genere: Drammatico, Biografico
Produttore: James D. Stern, Dawn Ostroff, Jeremy Steckler, Robert Redford
Anthony Mastromauro, Toby Halbrooks, James Johnston, Bill Holderman 
Regia: David Lowery
Sceneggiatura: David Lowery
Cast: Robert Redford, Casey Affleck, Sissy Spacek, Danny Glover, Tom Waits
Tika Sumpter, Elisabeth Moss, Ari Elizabeth Johnson, Teagan Johnson
Robert Longstreet, Gene Jones, Isiah Whitlock Jr., Keith Carradine
John David Washington, Augustine Frizzell, Barlow Jacobs
Durata: 88 minuti

Robert Redford, Casey Affleck e Sissy Spacek nella biografia del criminale "gentiluomo" Forrest Tucker.
Un anziano rapinatore di banche conosce una vedova, che inizia a frequentare. Mentre la polizia gli dà la caccia.

venerdì 3 maggio 2019

CHiPs (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/01/2018 Qui - CHiPs (Commedia, Usa 2017): E' da tanto che non vedo una puntata della serie televisiva originale degli anni '80, ma credo di ricordare che non fosse per niente un giallo poliziesco volgare, rozzo e semplicistico. Però è quello che sembra venire fuori da questo adattamento del 2017 da parte della Warner Bros, che non si sa perché decide di travasare, snaturare in tutto e per tutto la concretezza della serie tv in una pellicola fatta sì di action, ma anche di tanta comicità e commedia, assurda e troppo demenziale. Il regista ed interprete di uno dei due agenti motociclisti della California Higway Patrol, che hanno la missione di sventare una banda di rapinatori che si annida nel comando di polizia, Dax Shepard infatti (un attore mediocre e adesso anche mediocre regista), cambia i toni, così tanto che il film poteva avere qualsiasi altro titolo e sarebbe stato forse meglio. Nel film difatti, anche se non mancano sparatorie, esplosioni e una certa violenza, quello che abbonda è la volgarità, non a parole ma con i gesti (rozzi), e con certe scene alquanto inutili (seppur intriganti). Ma il difetto principale è la semplicità, giacché il regista svela praticamente subito il mistero, è chiaro nei primi minuti infatti cosa succederà, come finirà e chi sono i colpevoli. Senza dimenticare le battute, poche e nemmeno tanto divertenti, cosa deludente in un film del genere, anche perché inspiegabilmente spesso e volentieri il film vira su fastidiose e ripetute battute a sfondo sessuale (che non danno niente in più al film e non fanno ridere), scene trash (Baker è di stomaco debole e tende a vomitare…), momenti splatter un po' fuori luogo (teste mozzate ad esempio) che non rafforzano ma indeboliscono il film. Un film che se avesse seguito di più i dettami dell'action comedy (dopotutto non male sono gli inseguimenti in moto, e sufficienti sono le sequenze d'azione come la colonna sonora ritmata, senza dimenticare una giovane e sexy Rosa Salazar) poteva essere una simpatica parodia del telefilm, invece è uscita proprio una bella vergogna. Soprattutto perché, in questa classica commedia poliziesca piena zeppa di cliché, tutto sa di già visto e il ritmo non è certo appassionante. Infine gravemente insufficiente il cast, che comprende un poco ispirato Michael Peña, mediocre interpretazioni di Adam BrodyMaya RudolphKristen Bell, lo stesso Shepard e uno sprecato Vincent D'Onofrio. Imbarazzante invece il cameo di Erik Estrada, che avvilisce ancor di più questa pellicola di per sé insufficiente. Voto: 5