Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 25/01/2021 Qui - "Accecato dalla luce" delle canzoni del boss, un giovane anglo-pakistano cerca di liberarsi dall'angusta vita di provincia. Una commedia garbata "illuminata" da una colonna sonora d'eccezione, ben ambientata (negli anni '80) e interpretata da un buon (abbastanza sconosciuto, a parte Hayley Atwell) gruppo di attori. Una visione piacevole per un film che soffre di una trama un po' scontata (finale edulcorato compreso), e di una caratterizzazione stereotipata dei personaggi. Non male, nel complesso. La regista Gurinder Chadha, che non è solo quella di Sognando Beckham ma anche quella dell'interessante Il palazzo del Viceré, dirige amabilmente la pellicola, una favoletta, sebbene tratta da una storia vera, a lieto fine che cerca affronta temi non nuovi e cerca di portare avanti i soliti valori direi universali e non solo a stelle e strisce. A tratti sa anche divertire ed è sicuramente costruito con sapienza, in modo da saper anche coinvolgere, in tal senso però Sing Street (abbastanza simile) ci riusciva indubbiamente meglio. Da non perdere se si ama Bruce Springsteen, visto com'è tutto costellato delle sue canzoni che, nel mio giudizio, gli fanno guadagnare un plus, altrimenti, chissà. Voto: 6+
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