Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 18/01/2021 Qui - Isao Takahata alla regia, Hayao Miyazaki all'animazione, quando lo Studio Ghibli non esisteva, ma era probabilmente nella sua fase embrionale, nell'età infantile della sua crescita nella mente dei suoi fondatori. Infantile proprio come questo cortometraggio, prodotto al culmine della panda mania in Giappone, che ricorda da vicino Il mio vicino Totoro, di cui questo sembrerebbe appunto un abbozzo (quasi anticipando il design degli stessi, grandi bocche e aspetto rotondeggiante). La trama, essendo una commedia per bambini, è molto semplice, ma anche frivola, superficiale, praticamente diseducativa. Pedagogicamente parlando infatti, Panda! Go, Panda! è un insieme di comportamenti assurdi, roba che, ma i servizi sociali dove sono? Scherzi a parte (ma neanche tanto), l'anime è piacevole, anzi, è vero che è destinato ad un pubblico di bambini, che è molto infantile, ma quanta simpatia che ti fa? tanta, e quella canzoncina? ti entra proprio nella testa (il plus è per la canzoncina). E poi bisogna comunque dire che le animazioni sono sopra la media, considerando l'anno di uscita e il target, e che le ambientazioni sembrano modellini in scala, la città in cui si muove la protagonista è specchio di un'epoca passata, in cui tutti gli abitanti si conoscono tra di loro e tutto sembra essere fuori dal tempo. L'atmosfera è calma e rilassata. Il finale è simpatico nella sua assurdità (anche concettuale). Insomma, un filmetto proprio carino. Comunque già che c'ero, ho visto anche il suo sequel, Il circo sotto la pioggia, in Italia infatti i due film sono stati distribuiti da Dynit in un unico DVD, e da VVVVID (sito legale da cui l'ho visto gratis, basta solo registrarsi) è visibile proprio in questa versione. Un seguito, sempre firmato dalla coppia storica, ambientato un anno dopo l'incontro tra la "Pippi" giapponese e la coppia di panda, seppur più stanco e svogliato (con una seconda parte migliore della prima), ugualmente simpatico. Nel complesso un film d'animazione amabilmente spensierato, che se lo si guarda solo come uno sceneggiato per bambini, può risultare appunto carino, ma più che altro utile per poter conoscere bene l'ascesa dei due grandi autori che ci sono dietro. Voto: 6+
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