lunedì 25 gennaio 2021

La città verrà distrutta all'alba (1973)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 25/01/2021 Qui - Più generico e meno sorprendente de La Notte dei Morti ViventiThe Crazies (qui da noi La città verrà distrutta all'alba, per una volta un titolo italiano non malvagio) è comunque uno dei film da vedere di George A. Romero, anche perché uno dei suoi più iconici (iconiche come le tute bianche dei militari). Nonostante il budget molto basso, la pellicola risulta attuale ed in questo periodo più che mai, non a caso il virus che si propaga rende pazzi e vedo diverse analogie con quello che succede nei giorni odierni (le reazioni della gente). I risvolti politici e sociali sono presenti, progressivamente sempre più disperato (il pessimismo, malgrado un leggero spiraglio alla fine, è già bello tosto, e non mancano notevoli sgradevolezze e tocchi di umorismo acre, sangue al minimo però), è un film dagli spunti più realistici dei soliti di Romero, ma rimane comunque godibile e poteva essere ancora meglio se avessero avuto più soldi per la realizzazione (i soldi li hanno avuti per fare il remake, del 2009, e si è visto, uno dei pochi esempi dove appunto il remake è quasi meglio dell'originale). E tuttavia vero che l'età ha infierito e che la componente visiva ne abbia risentito (nonché il resto, musiche brutte e interpretazioni modeste), ma la sostanza (ancora) c'è (come detto). È, in ogni caso, un importante antesignano in termini di catastrofismo biologico autentico, poi imitato e anche rifatto in seguito, seppur sminuito del suo significato più puro in favore della semplice azione (non nel caso del remake, addirittura più omogeneo e con un finale non troncato quasi a metà). E infatti, datato e pieno di imperfezioni, ma mantiene ancora una certa carica suggestiva e visionaria. Romero farà di meglio, ma la suspense non manca ed un paio di scene lasciano il segno. Abbastanza violento, un po' rozzo negli effetti ma tutto sommato guardabile. Voto: 6,5

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