Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 11/01/2021 Qui - Per un gioco erotico finito male, una donna si ritrova ammanettata al letto in una casa isolata. Come è noto, non è per niente facile realizzare bei film basati sui romanzi di Stephen King. Questa volta ci prova Mike Flanagan, giovane autore di svariate pellicole horror, a trasporre in immagini l'omonimo libro, che io peraltro non ho letto. La prima parte l'ho trovata interessante e riuscita, con la creazione della situazione angosciosa della protagonista. Poi cominciano le ansie irrazionali e la riscoperta degli antichi sensi di colpa, fattori tipici della scrittura di King. Ed infine c'è pure la didascalica spiegazione finale che chiarisce l'incredibile realtà della situazione. La pellicola si poggia completamente sulla notevole performance attoriale della brava Carla Gugino, che riesce a ben manifestare il crescendo di orrori che la protagonista prova. Garantiscono un efficace supporto Bruce Greenwood ed il viscido Henry Thomas, in cui si fa veramente fatica a riconoscere il simpatico bimbetto di ET. Non convince molto a mio avviso la sotto-trama del serial killer che porta ad un finale bruttino e tutto sommato evitabile. Comunque visione tutto sommato valida, anche dal punto di vista registico, che risulta abbastanza scorrevole e senza punti morti, e per una pellicola ambientata dentro ad una stanza questa è una gran cosa. Una produzione Netflix abbastanza soddisfacente. Voto: 6+
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