Classifica pubblicata su Pietro Saba World il 30/12/2022 Qui - Sarà che sono diventato sempre più esigente, ma quest'anno (al contrario degli altri ed anche di quello scorso, Qui) ben pochi film sono riusciti a fare breccia in me, sono riusciti ad emozionarmi, coinvolgermi e intrattenermi completamente. Però la "colpa" è forse anche da spartire con le pellicole stesse, di qualità inferiore rispetto agli anni scorsi, così mi è parso di constatare. Quale sia la causa tuttavia non ha importanza, l'importante è che una classifica ci sia, ed è non solo alquanto sorprendente ma comunque ricca e stratificata. Con titoli che la quota minima hanno ampiamente raggiunto, con altri che vicini sono andati ma non ce l'hanno fatta. E tuttavia se certi al massimo 6 e mezzo potevano prendere, ad altri qualcosa gli è mancato per fare quel passettino in più (che potevano probabilmente fare), e poiché alcuni di questi visione ampiamente meritano, è giusto come minimo menzionare, film quali, e in particolare, Doctor Strange 2, The Loved Ones, Possessor, Un eroe, La persona peggiore del mondo e Belfast, al pari di tutti quelli in questa mia classifica finale annuale, bell'è pronta per essere consultata.
22. Un film intelligente e nuovo per quanto riguarda il cinema prettamente italiano. Atmosfera natalizia, una favola per bambini e non solo, una commedia italiana ante-volgarità, effetti scenici realizzati molto bene che portano lo spettatore a vedere grandi città in pochi minuti. E' tutto ben costruito, e non lo sono da meno i messaggi importanti che vuole trasmettere. (7)
21. Incipit notevole per un film folle e genialoide, una pazzia alla Troma, nonché esordio cinefilo di quel terribile d'un Quentin (nome che cinematograficamente da tempo è garanzia di genialate) Dupieux. Discontinuo ma riuscito è quest'omaggio meta-cinematografico a i B-movies fondato sul nonsense che raggiunge l'apice nell'epico finale. (7)
20. In un periodo di film poco originali e poco interessanti, un'enorme boccata di ossigeno è questo divertente omaggio al mondo dei videogiochi, ma non solo. Free Guy è un film che gioca molto sull'immaginario cinematografico dello spettatore. Un film piacevole e sorprendente, il mio guilty pleasure di quest'anno. (7)
19. Per il semplice fatto che il film è in grado di offrire molteplici spunti di riflessione che spaziano dal cinema fino ad arrivare a considerazioni di carattere sociale, il giudizio finale non può che essere estremamente positivo. A ciò si aggiunge una confezione davvero brillante, avvalorata da un'ottima fotografia e da una prova attoriale credibile. (7)
18. Cambiata completamente la rotta e gli sbagli del precedente film vengono rimediati in pieno. Con un film sicuramente esagerato ed inverosimile ma di sicuro intrattenimento. (7)
17. Coraggiosa la scelta di mostrare "il dietro le quinte" del successo delle sorelle Williams, soffermandosi soprattutto sull'infanzia e sulla figura del padre Richard (interpretato da un eccellente Will Smith, premiato con l'Oscar), con quest'ultima scelta che conferisce al film un interesse supplementare, facendolo deviare dal tradizionale biopic di argomento sportivo, sebbene non venga meno (ed è forse inevitabile) la componente retorica di film del genere. (7)
16. Un film difficile da commentare, particolare, studiato apposta per emozionare. Certamente è un film bulimico e qualche personaggio ne soffre immancabilmente, specie nei "cattivi" dove il rapporto è sproporzionato, però il film è divertente e tiratissimo fino alla fine. (7)
15. Storia che non conoscevo (che viene romanzata), film ben fatto e con una bella colonna sonora di pezzi anni '60. Buono davvero, con quel retrogusto di malinconia, unica pecca una certa anacronisticità narrativa, e un po' di drammaticità in più non avrebbe guastato. (7)
14. Ben diretto e ben interpretato, non mostra nessun cedimento a livello narrativo instillando nello spettatore un senso di partecipazione e rispetto. Dolentissimo, delicatissimo, bellissimo. (7)
13. Una fiaba emozionante, un viaggio di formazione per il piccolo protagonista alla scoperta del mondo, combattendo anche le sue stesse paure. (7)
12. Il risultato è visivamente appagante ma il racconto stenta ad appassionare. Rimane comunque un buon prodotto, maestoso ed epico a suo modo, anche se alla fine mi ha lasciato un senso di vago ed incompiuto, dopotutto s'interrompe proprio sul più bello, il che è giustificato dal fatto che questa è la prima parte (e per fortuna la seconda parte verrà prodotta), ma ne ho ugualmente risentito. (7)
11. Al netto di qualche variazione stilistica non imprescindibile, il risultato è discretamente soddisfacente, fatta salva ovviamente la mancanza di originalità dell'operazione. Si tratta nel complesso di uno spettacolo visivamente appagante, con un'ambientazione metropolitana affascinante, performance musicali eccellenti e un'ottima prova del cast, un cast che non abbisogna di nomi altisonanti per funzionare (il premio Oscar ad Ariana DeBose lo conferma). (7)
10. A parte un piccolo appunto sulla durata, devo riconoscere però a Drive my car una certa capacità di rendersi appetibile, coinvolgendo lo spettatore con una storia ben calibrata tra sentimenti e rimpianto esistenziale, tra orgoglio e amoralità, espressi in maniera sobria, malinconica e allo stesso tempo con serena accettazione. (7)
9. Visto l'argomento e la biografia del regista, Linklater "gioca in casa", ma è da rimarcare l'eccellente equilibrio dei molti elementi messi in mostra, cosa tutt'altro che facile. (7+)
8. Non è certo la trama il punto forte di questo film. Di storie di robot ribelli troppo evoluti che vogliono conquistare il mondo ce ne sono a bizzeffe. Quello che fa del film un gioiellino nel suo genere è il livello di "bellezza" raggiunto dall'animazione. Pur essendo un CGI, questo film è un bellissimo fumetto in movimento. Ogni inquadratura, ogni sequenza è una stupenda tavola colorata. (7+)
7. "Bevi responsabilmente", come dice un noto slogan, ben incarnato da questa dramedy che gode di chiaroscuri emozionanti e prove attoriali superlative, su tutte un Mads Mikkelsen straordinario. Gran film che affronta un tema scomodo con umanità e senza demonizzare. (7+)
6. Lascia allo spettatore una sensazione positiva, anche se non meglio identificabile, di una storia raccontata con dovizia e con una certa forza emozionale che si fa ben volere fin dalle prime battute. (7,5)
5. Un film scorrevole e visionario, in continua oscillazione tra realtà e immaginazione e dall'intreccio non del tutto scontato. Il regista sfrutta a dovere l'ottimo cast a disposizione, non rinuncia alla cura formale che gli è tipica e riesce a ottenere un ottimo equilibrio tra puro intrattenimento e autorialità. (7,5)
4. La sensazione d'impotenza e solitudine, nonché la sofferenza dei familiari, sono rappresentati con grande empatia, realistico e commovente. Un drammone intenso, straziante e a tratti anche abbastanza duro da digerire. (7,5)
3. L'idiozia dei complottisti e negazionisti di ogni fatta sbertucciata da una pellicola che ha in sé qualcosa di geniale ed esilarante. (7,5)
2. Davvero una bellissima favola, si resta rapiti da una narrazione immediata, dinamica e subito coinvolgente, si fa presto ad entrare in empatia con i protagonisti ed interesse per la loro avventura. (8)
1. Freaks Out (pur con i suoi piccoli grandi difetti) è un film incredibilmente vivo, pulsante, divertente, crudo, che riesce a mischiare assieme Tarantino, western, Ferreri, Browning, Mad Max, Chaplin ed un sacco di altre cose creando una miscela nuovissima e unica nel panorama italiano. (8)
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