Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/02/2022 Qui - La trilogia ispirata alla mitologia irlandese è finalmente conclusa, una
trilogia cominciata con questo bel film e splendidamente proseguita
prima dal bellissimo La canzone del mare (2014) ma soprattutto dopo con
Wolfwalkers - Il popolo dei lupi (2020), che ha chiuso ottimamente il
cerchio. Tra l'altro la sensazione è che proprio questo The Secret of
Kells (ambientato nell'epoca medievale influenzato dalla dottrina
cristiana) sia servito alla co-regista Nora Twomey (che per il suo
pregevole The Breadwinner del 2017 qualche influenza ha ricevuto) ma
soprattutto a Tomm Moore (regista dei tre capitoli) come "bozza"
per
alzare successivamente, e sia tecnicamente che stilisticamente che
narrativamente, l'asticella. Non è infatti come gli altri (è imperfetto
in certi aspetti, e non ha una grande forza evocativa), ma è pur
sempre (ed ugualmente) un piccolo gioiellino da scoprire e riscoprire.
E' la necessità di conoscere il mondo esterno con tutte le sue
sfumature, anche le più dolorose, la chiave della creazione artistica, a
patto che sia condivisa con lo stesso mondo che ha contribuito a
crearla (Il Libro di Kells, che contiene tutto il sapere del mondo). Una
fiaba emozionante, un viaggio di formazione per il
piccolo protagonista alla scoperta del mondo, combattendo anche le sue
stesse paure. La qualità dei disegni è (già) notevole, sembra di
vedere miniature medievali in movimento che contribuiscono a creare
atmosfere oniriche di grandissima suggestione. Come suggestiva è la colonna sonora (di Bruno Coulais), bella come questa pellicola. Voto: 7
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