Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/02/2022 Qui - Esempio di opera che compiace verosimilmente più il suo autore (ispiratosi all'omonimo suo romanzo scritto)
che il pubblico, o almeno gran parte di esso. Ferzan Ozpetek autore di
un cinema spesso di grande suggestione, sbaglia il film ambientato nel
suo paese (e sbaglierà anche quello ambientato in Italia lo stesso
anno). Rosso Istanbul (più dello sconclusionato e mal riuscito Napoli velata) è un'opera pretenziosa, criptica in modo ingiustificato che
non
sfrutta adeguatamente (giusto qualche veduta suggestiva)
un'ambientazione che poteva costituire un plus importante (la direzione
degli interpreti lascia parecchie perplessità). Per il resto,
la storia ha pochi spunti interessanti e il ritmo langue. Banale. Il
tentativo dell'italo/turco di fare il salto di qualità può quindi dirsi
fallito, con egli che (come se non bastasse) s'impantana in una regia
attorcigliata su se stessa. Arrivato alla maturità, non supera la prova
d'esame. Voto:
4,5
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