Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/02/2022 Qui - Brady Corbet era meglio se avesse continuato a fare l'attore, non era
affatto male, che come regista proprio bravo non è, e dopo la mezza
delusione del suo secondo lungometraggio Vox Lux, ecco che con
questa
sua opera meglio non fa. Un'opera che è sia dramma sociale che
famigliare, la genesi di un male che deriva dagli errori e dagli orrori
di un mondo adulto. E' un film indubbiamente ambizioso, a livello visivo
molto curato con
una fotografia dai toni estremamente cupi e sinistri, ma che a livello
di contenuti non riesce ad essere all'altezza delle proprie ambizioni
diventando abbastanza pretenzioso. La miscela fra lo sfondo storico e la
sfera intimista familiare mi sono parsi piuttosto scollegati, incapaci
di formare un discorso unico. Una colonna sonora suggestiva, ma
sinceramente fin troppo invasiva ed intollerabile ed un finale con una
sequenza di regia da attacco epilettico acuto con effetti grotteschi per
non dire involontariamente comici. Non comprendo alcuni (due) dei premi
vinti a Venezia quell'anno. Probabilmente
ho visto un altro film. Voto: 5
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