Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/02/2022 Qui - Quindici anni dopo 1997: Fuga da New York, John Carpenter torna sul
luogo del delitto, sul luogo di uno dei suoi capolavori per realizzare
il sequel di appunto, uno dei suoi film più belli ed iconici. In realtà
più che un seguito sembra un remake con qualche variante. Ma per quanto
diverse invenzioni visive tentino di prendere le distanze
dall'originale, il sapore di già visto si sente e qualche momento kitsch
forse poteva essere evitato (il surf sullo tsunami, Pam Grier
transgender). Troppe, infatti, le situazioni che si ripetono a partire
dall'ambientazione notturna che non raggiunge, ovviamente, i risultati
stupefacenti del primo capitolo. E' sempre un cinema godibile, ma
l'operazione di resuscitare dopo tanto
tempo il personaggio di Jena non appare perfettamente riuscita. In
definitiva poche idee per un lavoro comunque professionale e dignitoso. Sufficienza che raggiunge solo e grazie a Kurt Russell. Voto: 6
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