Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/03/2022 Qui - In un periodo di film poco originali e poco interessanti, un'enorme
boccata di ossigeno è questo divertente omaggio al mondo dei
videogiochi, ma non solo. Free Guy è un film che gioca molto
sull'immaginario cinematografico
dello spettatore. Prendiamo la storia, nella sua struttura principale un
incrocio tra Truman Show ed Essi vivono, applicato alla realtà
virtuale. Un personaggio non giocante che prende una via propria,
acquisisce consapevolezza e progredisce. L'intelligenza artificiale che
entra in contatto con i propri creatori. La qualità migliore di questo
film è che racconta la storia di un gioco, facendolo in maniera giocosa,
strizzando l'occhio allo spettatore nella maniera giusta, cioè
facendolo divertire. Ben equilibrato nella sua struttura che scorre
narrativamente fra il reale ed il mondo virtuale di Free City, il film
non ha una attimo di pausa ed i personaggi magari non sono approfonditi,
ma funzionano alla grande, perché in fondo è un gioco e non servono
sottili psicologismi. Un film brillante che mi ha sorpreso in positivo,
godibilissimo dal primo all'ultimo minuto. Ryan Reynolds riesce a tirar fuori un personaggio memorabile e il villain interpretato da Taika Waititi, il
programmatore fuori dalle righe, è divertente. La regia (di Shawn Levy,
quello di This Is Where I Leave You) si comporta in maniera più
che
buona e gli effetti qui a pacchettoni sono di buona fattura (la
candidatura agli Oscar ci sta). Un film piacevole e sorprendente,
candidato a diventare il mio guilty pleasure di quest'anno. Voto: 7
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