Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/03/2022 Qui - Nell'esordio da regista, Lin-Manuel Miranda (attore in His Dark Materials la
serie) mette in scena una sorta di musical sulla vita e sul talento
musicale di Jonathan Larson, importante autore nella Broadway intorno
agli anni '90, raccontandone gli entusiasmi e le difficoltà di imporsi,
fino al successo che purtroppo non poté condividere. Si avverte subito
la familiarità con l'argomento di un musicista in prima persona che
conosce nell'intimo tutte le ansie e le speranze di un compositore (ha
lavorato per Star Wars VII e Oceania), per consegnare ad Andrew Garfield
tutto il repertorio espressivo e psicologico che l'attore fa proprio e
restituisce con grande talento (peraltro già espresso in La battaglia di Hacksaw Ridge, dove ricevette, come in questo caso, la
candidatura al migliore attore), ma nonostante il suo decisivo apporto la pellicola resta schiacciata
dalla sua stessa ambizione e pervasa da una sulfurea vena di precarietà e
anche di morte. Una cappa pesante e difficile da dissolvere anche a
visione conclusa, che mi fa propendere per un voto positivo ma non troppo positivo. Colpa anche del regista stesso, che
si butta ancora sulle canzonette laddove non servirebbe (come accaduto
per Encanto dov'era sceneggiatore nonché compositore), dove potrebbe
far respirare la narrazione e candidarsi prepotentemente come miglior
film dell'anno. Invece no, la ricerca spasmodica di una formula musical a
tutti i costi vince, e non lamento il musical in sé e per sé (anche se
nota la mia avversione) ma l'uso
che ne fa il regista. Peccato. Voto: 6+
Nessun commento:
Posta un commento