Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/09/2022 Qui - Per il semplice fatto che il film è in grado di offrire molteplici spunti di riflessione che spaziano dal cinema fino ad arrivare a considerazioni di carattere sociale, il giudizio finale non può che essere estremamente positivo. A ciò si aggiunge una confezione davvero brillante, avvalorata da un'ottima fotografia e da una prova attoriale credibile. La sceneggiatura è coraggiosa e, salvo risultare a tratti pretestuosa, si configura come l'elemento in grado di rendere il film senza ombra di dubbio originale e curioso. Un film intelligente, arguto in certi momenti e nient'affatto banale. La prima parte di A classic horror story è sì una rivisitazione del genere horror con riferimento precisi per non dire palesi a tanti film passati ed anche recenti, i cinque protagonisti (tra cui la "vendicativa" Matilda Lutz) fanno parte del cliché del genere, tuttavia sono tutt'altro che didascalici o macchiettistici. Un film horror truce ma non troppo splatter, con una riuscita colonna sonora originale, arricchita da un paio di brani di cinquant'anni fa che, nella contestualizzazione delle scene, diventano assai inquietanti. Insomma al pari di The Nest è solo prodotto di genere ma piacevolissimo e meritevole di attenzione, che fa sperare assai bene per il futuro del regista Roberto De Feo. Di certo tra le cose migliori uscite nel panorama nostrano recente (non si può dire indipendente visto che dietro c'è Netflix). Voto: 7
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