Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/08/2022 Qui - Incipit notevole per un film folle e genialoide, una pazzia alla Troma, nonché esordio cinefilo di quel terribile d'un Quentin (nome che cinematograficamente da tempo è garanzia di genialate) Dupieux che saprà sorprenderci un paio d'anni dopo con l'irresistibile nonsense e humor nero presente nel successivo Wrong, ed ultimamente con quella folle fantastica commedia Mandibules. A proposito di nonsense, il film si basa non per caso sul "no reason": una serie di situazioni che avvengono, appunto, senza ragione, a cominciare da un copertone killer che girovaga per il deserto americano in cerca di vittime. Strepitoso per il gusto artistico che dimostra Mr. Oizo (rendere interessante un pneumatico è difficile) e per le musiche fantastiche. Diverse scene strappano anche un sorriso, complice la trovata del pubblico e del direttore che gestisce il film/non film (bene il cast, decisamente ben in parte, tra questi l'attore feticcio Jack Plotnick). Purtroppo non sempre la sceneggiatura è brillante, rovinata dall'ansia di promuovere un nonsense ad ogni costo finisce per perdere il carisma del genio e sfociare in un sofismo di maniera. Cattiva impressione che colpisce soprattutto i dialoghi, laddove lo svolgimento "muto" è denso di grazia. Discontinuo ma riuscito è tuttavia in definitiva quest'omaggio meta-cinematografico a i B-movies fondato sul nonsense che raggiunge l'apice nell'epico finale. Per intenditori. Voto: 7
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