martedì 2 agosto 2022

Notte Horror 2022: Body Bags - Corpi estranei (1993)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 02/08/2022 Qui - L'appuntamento fisso dell'estate cinematografica bloggheristica a cui non potevo anche quest'anno mancare, ed alla mia settima partecipazione consecutiva alla Notte Horror (nella scorsa edizione mi superai proprio, vidi infatti l'orrido in tutti i sensi Creepozoids) eccomi al cospetto di un simpatico, disimpegnato e divertente horror/comedy. Un film leggermente trash ed in parte tuttavia cult, ma certamente perfetto per l'occasione. Un prodotto artigianale leggero e scorrevole, di poche pretese, apprezzabile per come riesce a miscelare sangue e risate con semplicità e disinvoltura, e fatto sicuramente con tanto amore e creatività. E' Body Bags - Corpi estranei, film horror ad episodi diretto nel 1993 ed al 75% da John Carpenter, indiscusso Maestro del genere, di cui filmografia sempre più spesso nell'ultimo anno e in quelli precedenti ho visionato e revisionato (e continuerò, intanto ecco Qui). Ebbene, prima non la conoscevo, ma per me questa pellicola è già la più esilarante del caro vecchio John, un film composto da tre episodi, presentati da uno zombi molto somigliante (è lui o non è lui? certo che è lui) al nostro caro regista che prende le veci dello zio Tibia, sempre presente nei nostri cuori (basta che non ce li strappa). Altra cosa fantastica è la partecipazione attoriale, e non, di altri grandi nomi quali Wes Craven o Sam Raimi (piccoli cameo, niente di che), un lavoro divertente tra colleghi insomma. Amici, colleghi e maestri nel loro genere, John Carpenter e Tobe Hooper firmano quindi (con Larry Sulkis in incognito) questo horror a episodi in modo convenzionale e spensierato.
Il primo segmento del film "L'obitorio", diretto ed interpretato da Carpenter, presenta i tre principali racconti, distaccati e distinti tra di loro, servendosi di uno humour nero esilarante e gradevole, tanto da render leggero non solo lo stacco delle diverse storie ma lo scorrimento complessivo. Dal sadico e spassoso inserviente/cadavere, interpretato sorprendentemente bene dal regista di Vampires, si passa al primo racconto: "La stazione di servizio". Seppur esso sia un thriller-horror dal soggetto molto semplice, la short story sfornata da Carpenter è probabilmente quella meglio diretta fra le tre: la tensione è ampia e costante dall'inizio alla fine, così come l'angosciante atmosfera che riesce a far immedesimare lo spettatore. Questo slasher, anche se diretto dall'inventore dello stesso sottogenere in questione, non offre nulla di originale, rispetto ai suoi simili, ma utilizza al meglio i suoi delineati stereotipi, come la location, dall'aspetto quotidiano ma dall'angosciante desolazione circostante. Le discrete musiche (ancora di Carpenter) contribuiscono al buono scorrimento e funzionamento di questo segmento. Sinteticamente, la mancanza di una storia vera e propria non pesa sulla visione ma ne limita l'esistenza. Il racconto "Hair", diretto dal non accreditato Larry Sulkis, racconta dell'ossessione di Richard (un'ironico Stacy Keach stile rockstar anni '80) nei confronti della sua perdita di capelli. Terrorizzato e fissato dalla calvizia, il protagonista non riesce ad accettarsi ed a vivere serenamente. Guardando una pubblicità trova, però, la sua soluzione: con un misterioso trattamento presso il dottor Lock (uno scaltro David Warner, accompagnato dalla cantante Debbie Harry, accomodante infermiera) ottiene una capigliatura voluminosa e maestosa. La sua bramosia incontrollabile si conclude, però, con un terrificante effetto collaterale. Probabilmente ispirato al telefilm Ai confini della realtà, questo episodio possiede una sceneggiatura semplice ma efficace e dai risvolti terrificanti, in cui l'ossessione e l'avidità costeranno molto cari al protagonista. A mancare di qualità è la messa in scena, maggiormente a causa dell'inesperienza del regista, tanto che nel corso della sua cortissima durata, la storia cade in diverse banalità evitabili.
Tobe Hooper dirige l'ultimo segmento, "Eye", in cui Brent (protagonista dell'episodio un allucinato Mark Hamill, ovvero il Luke Skywalker di "Star Wars"), un giocatore di Baseball professionista, perde l'occhio destro in un incidente stradale. Il protagonista vede però un faro di speranza: un trapianto di bulbo oculare sperimentale può ridargli la sua professione e la sua vita prima dell'incidente. L'operazione sembra però avere un effetto collaterale: Brent inizia a vedere immagini appartenute al vecchio proprietario dell'occhio trapiantato, che non era propriamente una brava persona. La storia, più originale e coraggiosa delle altre due, dimostra di essere anche la più intrigante ed interessante. Tobe Hooper usa tutta la sua bravura e rende terrificante e ricco di tensione questo racconto, riuscendo a riprodurre un'escalation di avvenimenti che porteranno la trama ad avere anche un tocco paranormale e psicologico, quasi contorto e complicato. I colpi di scena e le inquietanti sequenze da "flashback allucinatorio" riescono a coinvolgere e ad essere funzionali alla storia contemporaneamente. Lo spirito superficiale, forse più amichevole e disinvolto che professionale, con cui Tobe Hooper (che ricordiamo venuto a mancare nel 2017 a 74 anni) e John Carpenter hanno prodotto Body Bags - Corpi estranei (che trovate su Prime Video) non ha però influito sull'esito finale: il film ottiene il suo scopo principale, intrattenendo lo spettatore utilizzando vari stili horror che non sfociano in stesure complesse ma in semplici racconti del terrore, in cui si vede abbondantemente l'eleganza stilistica distinta dei due registi.
Non aspettatevi infatti di morire dalla paura, il lavoro dei due registi culto (un lavoro molto televisivo) ha la capacità di farci divertire non tanto con la paura quanto con i suoi meccanismi (è roba datata, quindi è ovvio che vada vista e valutata nell'ottica del cinema di quel periodo). In questo senso, certo, la destinazione televisiva si fa sentire e la qualità dei corti è curiosamente altalenante (e poi non ci sono molti collegamenti fra loro, sembrano quasi dei film girati chissà quando e messi assieme per questa occasione, ma tant'è), ad ogni modo il film vale senz'altro la visione però (ideale per una serata spensierata senza pretese, puro divertissement per i cultori del genere), soprattutto per il primo capitolo, semplice ma allo stesso tempo presentante un Carpenter molto in forma. In conclusione l'ho reputato sufficientemente valido, mi ero perso un bel filmettino horror ad episodi, ma come si dice: "meglio tardi che mai". Non mi sono mai dispiaciuti i film ad episodi, soprattutto se appartengono a dei Maestri dell'orrore, vedi Creepshow di George A. Romero o Due occhi diabolici del duo Argento-Romero, peccato però che i film ad episodi non siano mai dei capolavori, perché anche se gli spunti sono spesso interessanti, sono sempre poco sviluppati come in questo caso. Il voto complessivo sarebbe 6 ma vedere il mito John Carpenter truccato mezzo zombie che racconta le storie mi ha fatto impazzire, quindi merita un plus. Voto: 6+

Ecco il bannerone completo e successivamente i link ai post di quelli che hanno già partecipato (in seguito metterò tutti gli altri).

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