Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/08/2022 Qui - Biopic che si concentra sulla vita dell'uomo Roberto Baggio, in particolare sul rapporto col padre, mentre il piano sportivo ruota tutto attorno ai mondiali del 1994, con quel rigore maledetto. Pellicola (diretta da Letizia Lamartire) che ha il pregio di non cercare di rimettere in scena spezzoni di partite, e il difetto di essere un'opera agiografica, poiché l'unico punto di vista è quello del protagonista. Opera frammentaria, poiché tutta la straordinaria carriera del "Divin Codino" sembra cristallizzata su quel rigore sbagliato, quasi fosse quell'errore ad averlo reso così amato, e non le incredibili giocate con le maglie di Fiorentina, Juventus, Milan, Inter, Bologna. Di tutto questo non c'è il minimo accenno, solo l'esperienza finale nel Brescia di Carletto Mazzone (uno stranamente perfetto Martufello). Troppa carne al fuoco, forse, perciò sarebbe stato probabilmente più opportuno puntare su una miniserie, così da offrire un'immagine più completa dell'uomo e del campione. Pellicola ben interpretata (bene Andrea Arcangeli, molto somigliante all'originale e molto bravo anche un intenso Andrea Pennacchi), ma riuscita a metà, comunque utile a offrire uno scorcio sulla vita di uno degli sportivi più amati d'Italia. Voto: 5,5
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