Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/08/2022 Qui - Una coppia di immigrati in Inghilterra nella casa assegnata loro infestata da presenze. L'horror entra in campo a poco a poco, gli spaventi sono dosati abbastanza bene ma è un orrore interiore, generazionale, legato a usi e culture africane e in fin dei conti solo un pretesto per raccontare un orrore sociale, il dramma dei clandestini (l'influenza di Jordan Peele si nota). Difficile infatti definirlo horror, anche se gli elementi sovrannaturali sono ben visibili, visto il taglio visionario e simbolico (non sempre lineare) che la regia (esordiente ad opera di Remi Weekes) sceglie. Lo spinoso problema dell'integrazione, non tanto razziale ma culturale (i ragazzi di colore inglesi che sfottono l'immigrata africana) è evidente nella moglie che non vuole restare e che porta con sé tradizioni, credenze e fantasmi, gli stessi che tormentano il marito che vuole a tutti i costi la nuova vita. Decisamente più interessante la prima parte della seconda, perché fondamentalmente funziona più come dramma che come horror. La coppia protagonista funziona, buoni gli effetti visivi. Insomma, come horror niente di speciale (non è mai riuscito ad inquietarmi ed il finale poteva essere migliore), ma premio l'interessante commistione di generi. Voto: 6
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