Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/08/2022 Qui - Rispetto al successivo, non soddisfacente psycho-slasherino con protagonista sempre metallaro (ossia The Devil's Candy), il debutto di Sean Byrne risulta migliore: un horror incentrato sulla notte del ballo, con una reginetta seriale che si ricrea delle prom night casalinghe gore e che sembra una Carrie al negativo: sempre emarginata ma perfida, sadica, cinica, e con varie rotelle fuori posto invece della telecinesi, complice un padre incestuoso (chiaramente suggerito ma non esplicito), un bel quadretto di novella famiglia "Freak". Non mancano i colpi di scena, il risultato è grottesco e noir allo stesso tempo, ma buono. Non ci sono protagonisti che fanno idiozie, le situazioni sono credibili e i personaggi "buoni" e "cattivi" ricevono esattamente il destino che si meritano. Effetti gore di buon livello e storia che stenta un po' nel ritmo nella prima parte ma che in seguito si attesta su livelli più che accettabili. La fotografia è pulita e gli attori se la cavano (spicca la prova di una Robin McLeavy inquietante e totalmente fuori di testa). Un thriller/horror cattivo quanto basta. A conti fatti questo torture (porn) movie australiano, è un film poco originale ma soddisfacente per quanto non esente da difetti. Su tutti una storia parallela di un'inutilità imbarazzante che onestamente c'azzecca poco o nulla con il film. Con un film crudo, granguignolesco, che vale però e comunque una visione. Voto: 6,5
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