Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2022 Qui - Personalmente a me è piaciuto molto come il film precedente di Gabriele
Mainetti (quella perla che era Lo chiamavano Jeeg Robot), da premiare
soprattutto il tentativo di ridare linfa alla cinematografia italiana
con opere ad alto effetto scenico da non invidiare nulla ai Kolossal
d'oltreoceano. La magia del circo contrapposta all'orrore della guerra,
quattro fenomeni da baraccone che loro malgrado diventano degli eroi
durante la seconda guerra mondiale nel periodo più buio, in una Roma
invasa dai nazisti. Il film di Mainetti ha una narrazione coinvolgente,
non ha cedimenti di
sorta ed offre una galleria di personaggi variegata ma che non rimane
ancorata alla didascalia, anche se a volte eccessiva. Personaggi che ti
entrano subito in simpatia, azzeccatissimi tutti gli attori compreso un
Claudio Santamaria irriconoscibile e menzione speciale alla giovane e
bellissima Aurora Giovinazzo ed il gobbo partigiano Max Mazzotta (anche se sono proprio coloro a non essere narrativamente ben esposti). Il
villain interpretato benissimo da Franz Rogowski, il talentuoso pianista
a sei dita che vede il futuro ed è ossessionato a far vincere la guerra
alla sua Germania. Ci sono sequenze comiche, drammatiche, fantastiche,
c'è un po' tutto. Freaks Out (pur con i suoi piccoli grandi
difetti) è un
film incredibilmente vivo, pulsante, divertente, crudo, che riesce a
mischiare assieme Tarantino, western, Ferreri, Browning, Mad Max,
Chaplin ed un sacco di altre cose creando una miscela nuovissima e unica
nel panorama italiano. E il regista torna così a deliziare nuovamente
lo spettatore, sperando che continui a stupire in futuro con film come
questo che sanno appassionare, stupire ed emozionare. Voto: 8
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