Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2022 Qui - Jacopo Rondinelli con la produzione, supervisione e sceneggiatura di
Fabio&Fabio (i registi di Mine) riesce a metà a creare
un survival thriller italiano che strizza l'occhio all'implacabile.
L'idea vincente è l'angolo di ripresa, tenuto conto che ci sono una
ventina di telecamere GoPro che danno un notevole senso di dinamicità e
stile found footage. Purtroppo il budget comunque ridotto e la natura
stessa della storia alla lunga mostra un po' la corda, e soprattutto
diventa prevedibile. Se Lorenzo Richelmy (qui meglio che ne Il talento del calabrone) e Ludovic Hughes, i due
rider rappresentano l'anima muscolare e spettacolare del film, lo stesso
non si può dire tanto dei cattivi. Fino a quando i due protagonisti
pedalano o si arrampicano il coinvolgimento mantiene viva l'attenzione,
anche riguardo la messa in scena alquanto scarna, ma funzionale (anche
la protagonista femminile dimostra di essere un
personaggio non semplicemente di contorno). Forzature di sceneggiatura
non mancano (il finale poi non mi ha convinto), ma non bisogna
sottovalutare eccessivamente questo film o buttargli la croce addosso,
perché se non altro, si è cercato di fare qualcosa con un minimo di
originalità. Non perfetta, ma nemmeno (tanto) scontata. Voto: 6
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