Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2022 Qui - L'antico dibattito tra città e campagna viene risolto in modo drastico
(e definitivo) dal protagonista di questa pellicola tratta da un
racconto di Stephen King. Ed in questo senso Netflix, dopo Il gioco di Gerald, si riconferma una buona produttrice di adattamenti di King, che
risultano piuttosto fedeli e pertinenti (per quello che posso sapere).
Rimane quella sensazione di "televisivo" che affliggeva pure il
precedente, ma, in questo caso, la performance di primo piano del
protagonista (un insolitamente scavato e pertinentemente oscuro Thomas
Jane, valido interprete già tempo addietro impegnato in adattamenti e
trasposizioni da King), oscura in molte situazioni quella impressione e
si rivela uno dei punti di forza della trasposizione. Sebbene non faccia
infatti gridare al miracolo (ma in definitiva nemmeno la storia è così
travolgente) il film si lascia guardare per l'abilità del regista
(l'australiano Zak Hilditch, che qualche tempo fa sorprendeva positivamente
col catastrofico These final hours) di sfruttare la location rurale, il
senso di tensione che riesce a creare (specie nella seconda parte) e la buona prova dei protagonisti (tra cui Molly Parker). In
generale 1922 è un buon film, che poteva essere però molto migliore.
Voto: 6+
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