mercoledì 23 giugno 2021

X-Men: Dark Phoenix (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/06/2021 Qui - Film un po' deboluccio della saga X-Men. Sarà che la trama sa un po' di brodo riscaldato, dato che la storia riprende quella dell'episodio "Conflitto finale", sempre parlando dei film sugli X-Men. Sicuramente il punto di vista è diverso, gli interpreti sono diversi, e l'intreccio è diverso, ma ci sono dei punti in contatto che fanno sì che questa storia non sembri originalissima. Mettiamoci inoltre un ritmo un po' blando, la quasi assenza di momenti di grosso pathos, e i momenti clou giocati un po' male, ed ecco che questo film degli X-Men si rivela tra i più deludenti quanto meno dell'universo "prequel" (si salvano solo i toni e le atmosfere più cupe del solito, ma diversi momenti lasciano l'amaro in bocca). E' infatti un capitolo finale abbastanza deludente di una saga iniziata bene da Matthew Vaughn e proseguita con il giusto piglio dallo specialista Bryan Singer. Che poi, la CGI è accettabile, la regia modesta (dello sceneggiatore e produttore Simon Kinberg, al suo esordio dietro la macchina da presa) ma dignitosa, il vero problema risiede nella (sua) sceneggiatura (oltretutto piena di espedienti inutili, che si svolge nella maniera più piatta, lineare e anti-climatica possibile, senza un guizzo, un'idea che sia una, con annessi dialoghi banali e ripetitivi), soprattutto il personaggio di Jessica Chastain (che bionda non si può vedere) è privo di qualsiasi profondità. In realtà non aveva senso inserire una villain in questa storia, perché lo era già la protagonista stessa (Sophie Turner, che inoltre qui convince molto poco), senza mettere in mezzo improbabili alieni muta-forma. I personaggi, semplicemente non hanno caratterizzazione: non hanno fascino, non attirano simpatie/antipatie, nulla di nulla. Charles Xavier sembra posseduto da una personalità di Split, Magneto è confuso e non sa nemmeno lui cosa vuole, idem per Hank McCoy. Non ci sono nemmeno le fantastiche sequenze di Quicksilver che avevano salvato ed elevato (forse anche eccessivamente da me) Apocalisse (di cui questo film è sequel). Ci si diverte, nonostante tutto (l'intrattenimento d'altronde è garantito da una regia che sa valorizzare ogni centesimo del budget, con immagini luci e suoni che colpiscono lo spettatore, peccato che la sceneggiatura sia più modesta del solito, soprattutto nell'introspezione dei supereroi), ma era più che lecito aspettarsi di più. Voto: 5

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